Ultime da Montecitorio: L’Associazione Nazionale dei Partigiani d’Italia può passare all’incasso. Il governo, con un disegno di legge, ha garantito all’Anpi la possibilità di accedere, anche per il 2012, ai contributi economici previsti in favore delle Associazioni combattentistiche e partigiane. Certo, manca ancora il voto finale dell’Aula, ma, è ormai noto, che quando il governo chiede, il Parlamento risponde, soprattutto se il Pd, secondo partito per numero di deputati, si è speso in lungo e in largo per fare in modo che il contributo venisse ripristinato.
da Il Portaborse del 23 luglio 2012
E così, proprio nei giorni in cui la crisi economica si sta facendo sentire come non mai prima e i cittadini italiani sono chiamati a fare sempre più sacrifici per evitare che il governo imponga ulteriori tasse, i partigiani accumulano denari. Di certo non sarà il milione e mezzo di euro accordato per il 2010 o i 753.000 mila dello scorso anno, ma verrà loro assegnata comunque un’ ingente cifra. Esito che di questi tempi sarebbe stato accolto grande soddisfazione. E invece no.
L’Anpi, (120.000 mila iscritti che pagano una tessera di 15 euro in media all’anno) con una nota, ha voluto chiedere di più: “Restiamo vigilanti finché il Parlamento non avrà definitivamente approvato il provvedimento e finché non verranno garantiti contributi per il triennio successivo, ossia fino al 2015”. Cosa? Chiedono sicurezza fino al 2015? Senza nulla togliere al valore dell’Anpi e a quanto hanno fatto i partigiani per liberare l’Italia dalla dittatura nazi-fascista, però questo l’associazione poteva risparmiarselo. Dopotutto, oggi, come allora l’obiettivo dell’Italia è RESISTERE.
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Inserito su www.storiainrete.com il 23 luglio 2012