Una società segreta attiva durante il nazismo. Una medium, Maria Orsitsch, elemento ai vertici dell’organizzazione. Così in alto da essere soprannominata la “Strega di Hitler”. Una storiella nata negli anni ’90 che nel giro di vent’anni è diventata oggetto di “divulgazione storica”.
D’altronde il proliferare sul web di spazi dedicati alla storia e agli approfondimenti storici spinge ricercatori e divulgatori con le loro reti a strascico a cercare nelle profondità più oscure della Storia. Una pesca storica indiscriminata che oltre a portare alla luce storie oggettivamente dimenticate, più spesso mette in piene luce vicende ampiamente “romanzate” o vere e proprie fole (Essendoci stancatisi di bufale e fake news ha deciso di parlare di fole. Anche perché qui siamo nel campo delle fantasticherie isteriche, le bufale almeno hanno una loro bovina dignità).
E a peggiorare il contesto ci si mette anche la necessità di titoli sempre più acchiappaclick (che anche noi non disdegnamo ma almeno poi nell’articolo ci atteniamo ai fatti referenziati).
La maga/strega/sacerdotessa del Führer
E tra le fole più deliranti e senza né capo né coda degli ultimi tempi c’è quella di tal Maria Orsitsch, la maga, anzi la strega, anzi la sacerdotessa di Hitler. Una fola sempre più diffusa che ha visto cadere in fallo anche divulgatori esperti ed attenti.
Ma si sà, come insegna il meme “History Channel at night”, le nazisterie tirano audience e traffico. Il problema è non farle diventare nazi-isterie collettive come la nostra Orsitsch….
Maria Orsitsch chi?
Chi è Maria Orsitsch? Sarebbe stata una esoterista (ma non solo) a capo della cerchia più interna del Vril, la società esoterica ancora più esoterica ed oscura della Società Thule. La Vril sarebbe stata al centro del fantomatico progetto dell’UFO nazista… E addirittura Maria Orsitsch avrebbe ottenuto telepaticamente i progetti dell’UFO da Aldebaran… (Sì, gli alieni che forniscono ai terrestri (ma i terrestri cattivi) i blueprint di navi spaziali… Dove ho già sentito questa storia? Ma sì, i classici dell’animazione nipponica come Corrazzata Spaziale Yamato e Goldrake).
Volendo limitarsi anche solo al primo punto delle affermazioni in merito a Maria Orsitsch, il problema è duplice:
- L’esistenza della Vril non è storicamente accettata (potrebbe essere essa stessa un fola…)
- La prima menzione bibliograficamente accertata della cara Orsitsch è del 1995. Insomma questa Vril sapeva tenere proprio bene i suoi segreti!
Van Helsing e Orsitsch
Chi è il primo brillante storico a menzionare Maria Orsitsch nelle sue ricerche? Van Helsing! Non quello di Bram Stoker, bensì Jan Van Helsing, autore specialista di Società segrete, massoneria, con punte di Hitler in Argentina e alieni. E tutto eufemisticamente in odore di antisemitismo. Ovviamente Van Helsing è uno pseudonimo, il vero nome è Jan Udo Holey, nato nel 1967 a Dinkelsbühl, Baviera. Che ha anche una propria casa editrice.
La prima menzione di Maria Orsic è nel suo Geheimgesellschaften und ihre Macht im 20. Jahrhundert (Le Societù Segrete e il loro potere nel XX secolo) del 1994 dove introduce Maria Orsitsch (o Orsic) come una medium originaria di Zagabria che fa da tramite tra la Golden Dawn di Alesteir Crowley e la Vril. Plausibilmente non è nemmeno farina del sacco di Van Helsing, in quanto dovrebbe aver copiato da una specie di libro-fanzine del 1992!
Da questo trafiletto, nei primi anni duemila Maria Orsitsch inizia a guadagnarsi una propria fama su internet, specialmente nell’ambito ufologico. Anche perché nel 1997 pubblica anche Unternehmen Aldebaran. Kontakte mit Menschen aus einem anderen Sonnensystem. Die sensationellen Erlebnisse der Familie Feistle, su una famiglia di contattisti che avrebbe trattenuto rapporti con extraterrestri di Aldebaran. Dove torna la figura della Orsic, non solo medium, ma anche contattista. Telepaticamente la Orsic avrebbe ricevuto i piani per la costruzione dei dischi volanti direttamente da Aldebaran…
In vent’anni di internet abbiamo la biografia di un personaggio inventato
E così nel giro di vent’anni tra un blog e l’altro, e l’effetto “History Channel at Nights” adesso possiamo anche comprare la biografia/monografia su un personaggio inventato nel 1994, o al più nel 1992!
E a proliferare non è solo la vita immaginaria della Orsitsch. Proliferano le capigliature (la sacerdotessa del Vril avrebbe portato i capelli lunghi fino a terra per “catturare” l’energia Vril della terra cava…) E proliferano anche le amiche di Maria…
In un improbabile gemellaggio Vril-Wicca, a capo della società Vril, o determinanti per il loro funzionamento, una serie di medium-sacerdotesse meglio note come Vril Damen raffigurate con foto alquanto posticce.
La situazione è oggi talmente fuori controllo che siti di divulgazione prendono per buona Maria Orsitsch, mentre persino esoterici si mettono a “debunkare” le foto di Maria Orsitsch medesima.
Il Vril in una notte buia e tempestosa
Tra l’altro quando si maneggia fenomeni storici come l’esoterismo e le armi segrete naziste bisogna muoversi con i piedi di piombo. Ma come insegna la storia dei 100.000 morti a causa delle V2 (e l’incipit è ancora lì), questa è solo vana speranza. Se già si esagera per i fenomeni acclarati, figurarsi per quelli su cui biosgna muoversi con i piedi di piombo.
Ed uno di questi casi è proprio il Vril, di cui non esistono prove documentali.
La società segreta esoterica Vril prenderebbe il nome dal romanzo La razza ventura di Bulwer-Lytton del 1871, romanzo noto spesso come Vril. Bulwer-Lytton è autore noto ai più per l’incipit “Era una notte buia e tempestosa…” parodiato dallo Snoopy di Schultz e tratto dal romanzo Paul Clifford del 1830. Ma al netto di Snoopy Bulwer-Lytton era una bella penna e i suoi romanzi sono stati spesso ispirazioni per lettori, scrittori e gente che voleva basare le sue teorie/filosofie sui suoi libri. Famoso il caso di Zanoni, romanzo del 1842, dove il protagonista è un immortale iniziato agli arcani segreti dei sacerdoti caldei da cui derivano i rosacroce fu ampiamente sfruttato dalla Helena Blavatsky per la sua Teosofia.
E in Vril – La razza ventura, il romanzo di Bulwer-Lytton si parla proprio di Terra Cava un tema che non dispiaceva affatto a certi circoli nazisti. In realtà un tema abbastanza “pop” tra la fine del ‘700 e l’inizio dell’800. Il primo a parlarne estesamente fu Casanova con il suo Icosameron del 1788, ma essendo un mattone illeggibile e troppo lungo per essere pubblicato a fine ‘700 fu praticamente ingnorato (e così a nessuno venne in mente di cercare la terra cava nelle campagne di Rovigo…).
Bergier e il mattino dei maghi
I primi a parlare di una società segreta esoterica denominata Vril, o la Società Luminosa, e ispirata al romanzo di Bulwer-Lytton sono Jacques Bergier e Louis Pauwels, nel loro Il mattino dei maghi, 1960. Se Louis Pauwels è un uomo di lettere, il curriculum di Bergier è quanto mai interessante. Figlio di una famiglia di esulti russi, fu chimico, giornalista, membro della resistenza francese e spia. Tra le sue attività al termine della seconda guerra mondiale anche il lavoro di intelligence per la cattura degli scienziati tedeschi (e relativa documentazione) coinvolti in progetti aeronautici avanzati e nel programma nucleare nazista. Insomma Jacques Bergier era uomo che poteva aver avuto informazioni di prima mano relativamente a circoli nazisti più o meno segreti.
Ma Il mattino dei maghi, pubblicato per i tipi di Gallimard (non il primo self-publishing complottista) non è un saggio storico. I due autori fin dall introduzione lo presentano come una miscela di elementi leggendari ed elementi più o meno accurati, materiale grezzo con fini speculativi, volto a far riflettere il lettore. Arrivando a dichiarare: «Senza dubbio ci saranno molte sciocchezze nel nostro libro, ripetiamo, ma non importa molto se questo libro suscita alcune vocazioni e, in qualche misura, prepara piste di ricerca più ampie.»
Piste di ricerca che i due continueranno con la succesiva rivista Planète.
Insomma, al netto della “carriera” di Bergier, impossibile prendere la Società Vril come una evidenza storica dal punto di vista de Il Mattino dei maghi.
Altri riferimenti? Astounding Science Fiction del 1947
Anche perché la fonte primaria per questa società segreta per Bergier e Pauwels non è la conoscenza del mondo occultista francese, né l’esperienza come agente segreto in Germania di Bergier. Bensì un saggio di taglio divulgativo sulle pseudoscienze nella Germania nazista apparso su Astounding Science Fiction nel maggio del 1947. Il saggio articolo, dal titolo Pseudoscience in Nazi-Land è firmato da Willy Ley divulgatore scientifico e appassionato di missilistica e criptozoologia, nato in Germania nel 1906 ed emigrato negli Stati Uniti nel 1936. Negli USA divenne una firma popolare sulle riviste di fantascienza e quelle di divulgazione scientifica popolare.
Bergier e Pauwels citano esplicitamente Ley in almeno in tre occasioni ne Il mattino dei maghi, a partire proprio dal Vril: «Il dottor Willy Ley, uno dei più grandi esperti del mondo in materia di missili, fuggì dalla Germania nel 1933. Da lui abbia-mo appreso l’esistenza a Berlino, poco prima del nazismo, di una piccola comunità spirituale, per noi realmente interessan-te. Questa comunità segreta si era fondata, letteralmente, su un romanzo dello scrittore inglese Bulwer Lytton: La razza che ci soppianterà. Il romanzo descrive uomini la cui vita psichica è molto più evoluta della nostra. Essi hanno acquistato poteri su se stessi e sulle cose, che li fanno simili a divinità. Per il mo-mento si tengono ancora nascosti. Abitano caverne al centro della Terra. Ne usciranno presto, per regnare su di noi.»
Per Ley, la società segreta che sarebbe stata impegnata nella ricerca del Vril di Bulwer-Lytton, è la Wahrheitsgesellschaft, ovvero Società per la Verità. Di nuovo un autore che certamente avrebbe potuto “essere venuto in contatto con determinate realtà”, d’altronde era stato tra i primi membri della Verein für Raumschiffahrt, la Società per i viaggi spaziali, che riuniva il gotha degli appassionati di razzi tedeschi (tra cui un certo Von Braun). Ma nessuna informazione in più. E per Ley, a differenza di Bergier e Pauwels, l’eventuale “Vril” sarebbe stato un gruppo di esaltati del tutto marginale.
Una supposta Reichsarbeitsgemeinschaft
L’esperto di nazismo esoterico Nicholas Goodrick-Clarke, professore di “esoterismo occidentale” all’università di Exeter nel suo libro del 2002, Black Sun: Aryan Cults, Esoteric Nazism and the Politics of Identity, cita un saggio di tal Peter Bahn dal titolo “Das Geheimnis der Vril-Energie: Berichte und Erfahrungen zu einer mächtigen Naturkraft”, ovvero “Il segreto dell’energia Vril: relazioni ed esperienze su una potente forza della natura”, pubblicato come atti di un convegno dal titolo Neue Horizonte in Technik und Bewusstsein : Vorträge des Kongresses 1995 im Gwatt-Zentrum am Thunerse, ovvero Nuovi orizzonti nella tecnologia e nella coscienza… Non proprio un convegno di storici, sembrerebbe. Il Bahn affermerebbe che esisterebbe un libretto-opuscolo di 60 pagine degli anni ’30, Vril. Die Kosmische Urkraft, Vril – L’energia cosmica. Libretto la cui esistenza è dibattuta, nonostante, l’esistenza di una supposta foto.
D’altronde il periodo in cui esce fuori Vril. Die Kosmische Urkraft è quantomeno sospetto. Da un paio d’anni andava in onda X-Files e l’interesse intorno a tutto quel mondo che era stato lanciato con Il mattino dei maghi aveva ritrovato ampio interesse. Come sarebbe successo dieci anni dopo con Il codice Da Vinci.
E, restrigendo il campo di ricerca, nel 1992 Norbert Jürgen-Ratthofer e Ralf Ettl avevano pubblicato un testo, Das Vril Projekt, un pamphlet autopubblicato di almeno un centinaio di pagine, in cui “forse” viene citata per la prima volta Maria Orsitsch. Il testo, ampiamente rimpolpato negli anni su internet, diventato una sorta di copy-pasta, l’ultima versione firmata pubblicata dal sito mental-ray.de arriva oggi a raddoppiare le sue pagine. Aumentando ad ogni versione il “ruolo” e la “storia” di Maria Orsitsch
Ricapitolando
Insomma una società segreta che probabilmente non esiste e di cui non si hanno riscontri storici. E una “medium” jugoslava citata per la prima volta in un pamphlet spiralato a tema nazisti su dischi volanti del 1992, e poi nobilitata da un saggio su società segrete di un autore che campa vendendo libri su complotti, banditi per il loro antisemitismo in diversi paesi… Bello vero!
Quella di Maria Orsitsch è proprio una storia affascinante.
Solo fatti assodati: “Satanisti” e razzi in California
Certo i nazisti erano appasionati di esoterismo e si impegnarono in ricerche prive di senso pratico. Certo c’erano i cosmisti russi che diedero un forte impulso alla ricerca spaziale ma che si poneva come un movimento filosofico, con elementi che si poneva quasi in chiave transumanista, ma allo stesso tempo suggestionati da occulto ed esoterismo.
Ma certamente avere degli scienziati esperti di nuove tecnologie he sfruttano medium per mettersi in contatto con entità altre è assolutamente incredibile e fuori da ogni raziocinio.
O forse no?
Negli Stati Uniti c’era Jack Parsons, pionere della missilistica a stelle e strisce e tra i fondatori del Jet Propulsion Laboratory. Appassionato di esoterismo, ebbe come mentore e padre spirituale Aleister Crowley e fu amico di L.Ron Hubbard prima che fondasse Scientology. Membro di Thelema filosofia spirituale e movimento religioso fondato dallo stesso Crowley, tra il gennaio e il marzo 1946 con l’amico Hubbard il nostro ingegnere di razzi si attivò a realizzare una serie di rituali per consentire l’incarnazione della dea Babalon, parte del pantheon telemita, anche nota come Donna scarlatta, Grande madre o madre della abominazioni.
I complessi cerimoniali portarono prima all’incontro di Parsons con la sua futura moglie, Marjorie Cameron, che Parsons identificò come una possibile manifestazione della divinità. O per la sua futura incarnazione. Fatto sta che i biografi della Cameron sostengono che la Cameron rimase incinta, ma preferì abortire mentre si trovava in viaggio a New York. Nel frattempo Parsons era consolato scrivendo un libretto, Liber 49, come trasmissione diretta della dea Babalon. Insomma quasi come la storia della Orsic, ma niente navicelle interplanetarie per Parsons, ma il solito testo occultista.
Jake Parsons, dopo qualche screzio con l’FBI e la CIA morirà in un esplosione nel suo laboratorio in Messico nel 1952.