Gli scavi al tunnel Fehmarn Belt, opera progettata per unire entro il 2020 l’isola danese di Lolland con l’isola tedesca di Fehmarn, hanno restituito un altro incredibile manufatto: un’ascia rituale in selce lunga poco più di 30 cm. Grazie alle particolari condizioni anossiche del suolo si è preservata intatta anche l’immanicatura in legno, come se fosse stata deposta l’altro ieri. Invece l’ascia è molto più antica: 5.500 anni. Le asce in pietra sono oggetti abbastanza comuni nei contesti preistorici, ma sono estremamente rari i ritrovamenti di asce di queste dimensioni con tanto di manico perfettamente conservato.
di Filippo Brandolini da Panorama del 25 novembre 2014
Un giacimento di manufatti
“Il ritrovamento di quest’ascia intatta è assolutamente eccezionale. Le condizioni uniche dell’ambiente hanno permesso la conservazione di una grande quantità di oggetti in legno. Le condizioni anossiche del terreno hanno restituito oggetti eccezionali. Oltre all’ascia con manico in legno sono venute alla luce: una pala, due ciotole e altre quattordici teste di asce – spiega l’archeologo danese Terje Stafseth che aggiunge – Tutti questi oggetti sono stati rinvenuti piantati nel suolo sotto sopra. Abbiamo ragione di credere che si tratti di antiche pratiche rituali degli uomini preistorici che abitavano l’isola 5000 anni fa”.
Agricoltura e religione
Le asce erano utensili impiegati soprattutto nella lavorazione del legno. Il loro uso è stato pressochè costante nel corso dei millenni seppur con innovazioni tecnologiche apportate allo strumento. Furono fondamentali per dissodare e strappare alle foreste terreno da impiegare in agricoltura. Proprio l’introduzione dell’agricoltura nelle società preistoriche ebbe implicazioni non soltanto economiche ma soprattutto sociali e religiose. Si venne plasmando una società strutturata in cui riti legati al ciclo vita-morte ebbero ben presto un’importanza rilevante all’interno delle comunità. Tali culti prevedevano spesso l’offerta rituale con valore apotropaico.
Il rito preistorico contro la forza del Mar Baltico
I manufatti rinvenuti a Rødbyhavn sono stati trovati capovoli e intenzionalmente piantati nel fondo melmoso del mare. Si trattava dunque di un deposito rituale costiero delle popolazioni preistoriche dell’isola di Lolland che provavano a ingraziarsi le forze della natura contro le quali lottavano quotidianamente per sopravvivere.
Le orme portano lontano
L’ascia rituale è solo l’ultimo eccezionale artefatto emerso dagli scavi danesi. Gli archeologi del Museum Lolland-Falster stanno continuando le operazioni di indagine archeologica: quali altre sorprese cela il Mar Baltico ?
Se lo auguravano gli archeologi danesi e l’avevamo pronosticato pure noi pochi giorni fa: le orme di Rødbyhavn portano lontano.