Nell’ultima uscita della rivista inglese “British Archaeology” lo studioso Mike Pitts ha elaborato una teoria sulla possibile destinazione di un complesso megalitico precedente Stonehenge, e datato con sicurezza 3.500 anni prima di Cristo. Secondo l’archeologo “l’impressione generale” che si ha osservando i megaliti e i ritrovamenti archeologici nei pressi (in particolare grandi quantità d’ossa di maiale abbrustolite) è che essi non fossero legati ad un culto solare – ossia alla venerazione di un Dio-Sole – bensì che il ciclo solare degli equinozi e dei solstizi fosse solo un sistema calendariale per gestire le ricorrenze. In particolare Pitts ritiene che “l’allineamento con i solstizi potrebbe avere qualcosa a che fare con un culto della morte”. Il passaggio del sole nei giorni a cavallo del solstizio d’Inverno – e quindi con le giornate più corte dell’anno – sembra collegato con un simbolismo di morte, mentre l’allungarsi del dì nei giorni corrispondenti all’odierno Natale con uno di rinascita.
La datazione delle pietre di Dartmoor è stata fortunosa: i megaliti infatti furono abbattuti e mai più rialzati (come invece è accaduto per Stonehenge) e il paragone fra le parti esposte all’aria e alla luce e quelle a contatto col terreno ha consentito di ricavare con una certa precisione l’antichità dei megaliti. Altri 81 siti archeologici sono stati rinvenuti nelle vicinanze del borgo inglese, uno dei quali – un tumulo funerario – secondo Pitts rafforzerebbe la convinzione che il complesso megalitico fosse legato a riti della morte o funebri.
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Inserito su www.storiainrete.com il 19 aprile 2010