L’Unità Imperfetta” è il nuovo progetto di documentario che “La Storia In Rete” vuole produrre nel 2021: un’occasione per riflettere sugli italiani di oggi, sul loro modo di confrontarsi con il proprio passato, sulla loro capacità di analizzare problemi e prospettive odierne.
C’è infatti un tema vecchio di oltre 150 anni che continua ad appassionare – e dividere – moltissimi italiani: la “Questione meridionale” o, più in generale, le motivazioni alla base del grande divario economico e sociale tra il Nord e il Sud d’Italia.
Da tempo un numero crescente di intellettuali e ricercatori, ma anche semplici cittadini del centro-sud, si vanno convincendo che molti dei problemi che affliggono il Mezzogiorno nascano con il Risorgimento e quindi con l’Unità d’Italia. Una posizione “estrema” che usa toni forti e che scatena reazioni di pari durezza in quanti danno invece del processo risorgimentale un giudizio positivo.
In realtà però non è “tutto” il Risorgimento ad essere messo in discussione: sono piuttosto i modi con cui, nel giro di pochi mesi, grazie soprattutto all’impresa dei Mille di Garibaldi, venne attaccato, sconfitto e cancellato il Regno delle Due Sicilie. Quell’ impresa fu ammirata in tutto il mondo. Ma molti fanno notare che a quell’epopea fece da contraltare un vero e proprio dramma che coinvolse milioni di persone: stragi, deportazioni, emigrazione di massa, smantellamento di industrie fiorenti, trasferimenti di ricchezze dal Mezzogiorno al Nord. Insomma, si fa sempre più largo l’idea che l’attuale drammatico ritardo sociale ed economico del Meridione d’Italia avrebbe storicamente una causa e un inizio ben precisi e circostanziati. Ma cosa c’è di vero in questa interpretazione della nostra storia nazionale?
Con “L’Unità Imperfetta” ci proponiamo di approfondire in modo imparziale questo aspetto dell’Italia di oggi che sovente non trova voce al di fuori della stampa locale. Lo faremo mettendo a confronto tesi e documenti, ascoltando sia chi porta avanti certe interpretazioni sia chi le contesta. Case editrici e circoli culturali, convegni e gruppi di rievocazione storica, ricercatori, giornali e siti che hanno anche una sponda in varie formazioni politiche (tanto è vero che alcune Regioni meridionali hanno già istituito una “Giornata della Memoria per le vittime meridionali dell’Unità d’Italia”).
Insomma, c’è un mondo vasto e variegato che ormai da molti anni insegue il sogno di riscrivere la storia di un regno sfortunato. E, così facendo, spiegare – e spiegarsi – un inquieto, drammatico presente che chiede soluzioni e visioni sempre più difficili e complesse.