I ragazzi dell’Esercito italiano, gente superiore alla media: «Eravamo sotto l’occupazione degli italiani. La cosa migliore che ci sia mai capitata…». Così, con quest’enfasi, l’ebrea Lya Quitt ricorda il periodo in cui, in fuga dalle persecuzioni naziste, trovò rifugio a Saint Martin Vesubie a nord di Nizza.
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di Francesco Specchia da Libero Quotidiano del 26 gennaio 2011
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Fino al settembre ’43, insieme a lei, 1500 ebrei vennero ospitati in questo piccolo paese delle Alpi Marittime francesi, finito sotto il controllo del nostro esercito. A raccontarne la storia è il documentario Vacanza dall’Olocausto che History ha trasmesso per la Giornata della Memoria. La storia è bellissima. Nel ’42, temendo lo sbarco degli anglo-americani, tedeschi e italiani occupano anche il sud della Francia, che appartiene a Vichy. I nostri gestiscono l’area dalle Alpi a Nizza, che include anche la Corsica. Molti ebrei fuggono nella zona di occupazione italiana per sfuggire ai nazi. Ma le nostre truppe non li perseguitano. Anzi. Lì si parla francese, italiano, polacco, tedesco e yiddish. Gli ebrei si integrano perfettamente; organizzano partite di calcio, la sera ballano insieme, le donne imparano le canzoni italiane e i maschi sfidano i nostri in incontri di boxe. E vi sorge una sinagoga. Dieci mesi di tolleranza che farebbero la fortuna di uno sceneggiatore tv…
Uno spezzone del documentario di History Channel, anticipato da “Libero quotidiano”
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Inserito su www.storiainrete.com il 17 febbraio 2011