L’ambasciatore d’Italia ad Atene, Gianpaolo Scarante, ha assistito a Domenikon (Grecia centrale) alla commemorazione dell’eccidio commesso dalle truppe italiane di occupazione il 16 febbraio del 1943. “Sono venuto con dolore e commozione per esprimere il mio profondo cordoglio a tutte le vittime di Domenikon”, ha affermato l’ambasciatore in un discorso davanti ad autorità civili e militari e a un certo numero di parenti delle vittime dell’eccidio. E’ la prima volta che un ambasciatore d’Italia prende parte alla commemorazione della strage di Domenikon, dove la feroce rappresaglia fascista per l’uccisione di nove soldati italiani portò all’uccisione 150 civili maschi, dai 15 agli 80 anni. La presenza dell’ambasciatore è un fatto importante, ha detto all’ANSA in sindaco di Domenikon, Athanassios Missios. “E’ importante – ha aggiunto – perché è stata una occasione per l’Italia di chiedere scusa per un fatto terribile. Ma al tempo stesso anche un’opportunità per vedere come gli italiani di oggi non sono come i fascisti di ieri”. L’ambasciatore Scarante ha deposto una corona di fiori davanti al sacrario delle vittime, insieme alle autorità. (ANSA)



Gli Italiani non sono diversi dagli altri. Non c’è solo Domenikon,ci sono anche i campi di Arbe e di Gonars, la strage di Debra Libanos, il lancio di iprite in Etiopia tanto amabilmente descritto da Vittorio Mussolini in un suo libro, in cui diceva che era meglio della caccia. Leggete ” Italiani brava gente” di Del Boca c’è molto altro. Questo non nega le porcherie fatte da tedeschi, inglesi, francesi, americani, russi ,cinesi, spagnoli, portoghesi e altri. Ma anche noi abbiamo fatto la nostra parte…
Fecero benissimo. Una rappresaglia eseguita dai Lancieri di Milano contro la criminale uccisione di 9 soldati italiani da parte degli antartes comunisti e il ferimento di 26. Pienamente legittima. Solo un idiota o un mascalzone in malafede può condannarla. Non a caso il governo greco che pure segnalò 750 criminali di guerra italiani non considerò Dominikon crimine di guerra ma legittima rappresaglia. L’articolo è ridicolo a partire dal titolo sensazionalistico, “Grecia 1943: quei fascisti stile SS. Domenikon come Marzabotto. Oltre 150 uomini fucilati per rappresaglia. Ora un documentario alza il velo sulle stragi del nostro esercito. Occultate”, L’Espresso 28/02/2008, di D. Arosio, si coglie perfettamente la malafede, a partire dal titolo, tendente a far credere che la rappresaglia, paragonata nientemeno che a Marzabotto (ma a Domenikon i lancieri di Milano non uccisero donne, vecchi e bambini, particolate tralasciato dall’Arosio) sia stata opera delle Camicie Nere (quei fascisti…) e non della Cavalleria, poco o nulla legata al Regime ma semmai di provata fedeltà al Sovrano come si vide all’armistizio. Il resto è un coacervo di invenzioni grottesche (anche i 150 fucilati del titolo in realtà furono 10 di meno, e nella cifra vanno inclusi i 43 partigiani caduti in combattimento, o fucilati dopo la cattura, mentre le vittime della rappresaglia furono 97: piccola cosa ma indicativa della serietà dell’autore dell’articolo).
Giusto per chiarezza, riprendo dal sito del Ministero della Difesa una breve nota sul concetto di “rappresaglia”. La norma che si cita a proposito di rappresaglia è l’art. 8 della legge di guerra (Allegato A al r.d. 8.7.1938 n. 1415), secondo cui «l’osservanza di obblighi derivanti dal diritto internazionale può essere sospesa a titolo di rappresaglia, anche in deroga a questa o ad altra legge, nei confronti del belligerante nemico, che non adempie, in tutto o in parte, a detti obblighi. La rappresaglia ha il fine di indurre il belligerante nemico a osservare gli obblighi derivanti dal diritto internazionale, e può effettuarsi sia con atti analoghi a quelli da esso compiuti, sia con atti di natura diversa. Non può essere sospesa, a norma del primo comma, l’osservanza di disposizioni emanate per l’adempimento di convenzioni internazionali, che escludono espressamente la rappresaglia».
Una domanda ai signori qui sopra…se un esercito straniero invade l’Italia, cosa fate? Ve ne state a guardare?…in questo caso sareste dei vigliacchi traditori…o prendete le armi e cercate di cacciare a calci nel sedere l’occupante dal suolo della vostra patria?…perche’ e’ questo che hanno fatto eroicamente i greci in Grecia ed i partigiani italiani in Italia
Ci sono partigiani e partigiani. Quelli per esempio che hanno cercato le rappresaglie come strategia per spronare il popolo alla rivolta e quelli che hanno combattuto cercando di non coinvolgere il popolo, sapendo che gli eserciti occupanti hanno in diritto di effettuare rappresaglie…
Emanuele, guardi che la fucilazione di ostaggi estranei ad avvenimento bellici non può essere considerata “rappresaglia” secondo il diritto internazionale; e, ultima considerazione, non esiste atto compiuto contro un esercito occupante che non esponga i civili al rischi di “vendette”.
Cordiali saluti