In un remoto sito vicino al circolo polare artico, gli archeologi russi hanno ripreso gli scavi nel tentativo di comprendere un insolito ritrovamento di mummie medievali, vestite con maschere di rame. Risalenti a circa 1.000 anni fa, le mummie erano state trovate durante una serie di scavi cominciati nel 1997 in una necropoli siberiana vicina al villaggio di Zeleniy Yar, alla base di una penisola che le persone del posto chiamano “la fine della Terra”.
dal Fatto Storico del 6 maggio 2014
Gli archeologi hanno trovato 34 tombe a poca profondità con sette maschi adulti, tre bambini e una bambina. Sepolti con numerosi manufatti, la maggior parte dei corpi aveva le ossa del cranio rotte o mancanti, e con gli scheletri frantumati. Cinque mummie sono state dissotterrate ancora coperte con lamine di rame e pellicce di renna, castoro, ghiottone e orso. Tre mummie di bambini con delle maschere di rame, invece, sono state ritrovate avvolte dentro a quattro o cinque anelli di rame larghi 2 cm.
La mummia meglio conservata è quella di un uomo dai capelli rossi seppellito in un sarcofago di legno. Era coperto da torace a piedi con lamine di rame ed era steso con un’ascia di ferro, pellicce e una fibbia di bronzo raffigurante un orso. “In nessun’altra parte del mondo ci sono così tanti resti mummificati scoperti fuori dal permafrost o dalle paludi”, dice Natalia Fyodorova, dell’Accademia Russa delle Scienze.
Il suolo nel sito è sabbioso e non è sempre congelato. Gli scienziati hanno determinato che questo misterioso popolo sia stato mummificato casualmente grazie a un calo di temperatura nel XIV secolo. Il rame potrebbe aver prevenuto l’ossidazione dei resti. Curiosamente, le gambe dei morti puntano tutte verso il vicino fiume di Gorny Poluy. Secondo la Fyodorova, tale posizione potrebbe avere un significato religioso. Comunque, gli archeologi hanno ammesso che in queste sepolture ci sono dei riti funerari mai visti prima.
Lo scavo era stato interrotto nel 2002 perché le persone del posto avevano paura che gli archeologi stessero disturbando le anime dei loro antenati. Ma ora il lavoro è ripreso. “È un sito archeologico unico. Siamo pionieri in ogni cosa dal prendere l’oggetto dal suolo sabbioso, che non era stato fatto in precedenza”, dice la Fyodorova. Tra i manufatti scoperti vicino alle mummie con indosso il rame ci sono un pugnale da combattimento di ferro, braccialetti, medaglioni d’argento e statuette di bronzo.
Gli archeologi hanno anche trovato scodelle create in Persia, cioè a 6 mila km di distanza, datate tra il X e l’XI secolo. La scoperta potrebbe indicare che all’epoca la Siberia non fosse un luogo remoto e inospitale, ma un crocevia commerciale. I prossimi esami su questo misterioso popolo includeranno test genetici.