La scomparsa dei Neanderthal potrebbe non essere dovuta a un vantaggio evolutivo degli uomini moderni legato a fattori ecologici, biologici o culturali. La loro sostituzione da parte della nostra specie sarebbe invece dovuta alle dinamiche demografiche innescate da un lento ma inesorabile flusso migratorio dei nostri antenati diretti, le cui popolazioni africane di origine erano molto più numerose
Da LE SCIENZE del 3 novembre 2017
La grande maggioranza degli studi sulla scomparsa dei Neanderthal parte dal presupposto che per spiegarla sia necessario ipotizzare un vantaggio degli umani moderni rispetto alla specie cugina. Si è parlato, per esempio, di una più ampia gamma di opzioni alimentari, di una migliore capacità di resistere ai cambiamenti climatici o alle infezioni, oppure di una capacità cognitiva superiore, riflessa nella cultura materiale e nell’uso di strumenti, incluse le armi. Gli studi si sono quindi concentrati sulla ricerca di questo vantaggio determinante o di una ipotetica “superiorità” della nostra specie.
Kolodny e Feldman sono invece partiti da un dato, ricavato con sofisticate analisi statistiche della frequenza di mutazioni nel genoma e condiviso da genetisti e paleoantropologi: gli individui neanderthaliani che vivevano in Europa e nel Vicino Oriente erano relativamente pochi, mentre in Africa c’era una popolazione di esseri umani moderni molto più
numerosa. Questa situazione demografica di partenza è confermata anche dalle diverse condizioni ambientali dell’epoca in quelle regioni.
I due ricercatori hanno poi ipotizzato che l’arrivo di una tribù di umani moderni in un certo territorio innescasse una competizione per le risorse con i Neanderrhal locali e che questa competizione portasse all’estinzione di uno dei due gruppi a caso, ossia con uguale probabilità.
A partire da questo semplice scenario, tutte le simulazioni dell’andamento demografico delle due popolazioni portano alla scomparsa dei Neanderthal. A cambiare è solo il tempo necessario perché avvenga, che dipende dal’intensità dei flussi migratori degli uomini moderni dall’Africa. Nelle loro simulazioni i ricercatori hanno ipotizato che avvenissero a un tasso piuttosto basso, ossia a opera di piccoli gruppi e con una frequenza relatvamente lenta.
Il tempo necessario all completa sostituzione dei Neandethal con gli umani moderni non è mai risultato superiore ai 12-14.000 anni, lo stesso lasso di tempo nel quale è stata dimostrata la coesistenza delle due specie in Eurasia.