Sta iniziando il processo per la pubblicazione dei documenti che sono rimasti secretati. Faranno chiarezza sulla morte del presidente Usa?
di Matteo Sacchi da Il Giornale del 27 maggio 2015
Dallas, 22 novembre 1963. Viene assassinato il presidente John Fitzgerald Kennedy. Per gli americani è uno choc, quei tre colpi di fucile minano la fiducia di una nazione. Un singolo assassino (Lee Harvey Oswald)? Un complotto? E, se sì, chi sono i colpevoli? La mafia? La Cia? I castristi? Esiste una verità ufficiale, quella della commissione Warren. E poi esiste una miriade di teorie, a partire da quella del procuratore Jim Garrison resa famosa dal film JFK di Oliver Stone. Ora però sta iniziando il processo per la pubblicazione dei documenti che sono rimasti secretati. In tutto 40mila fascicoli, conservati per oltre 50 anni negli archivi federali. L’uscita dovrebbe avvenire entro l’ottobre del 2017 secondo la legge che regola il segreto di stato. Infatti una squadra di 7 archivisti dei National Archives, tutti autorizzati a gestire materiale top secret, ha appena iniziato a preparare le carte per la pubblicazione. Anche se al momento non si è ancora certi che i tempi verranno rispettati. Lo ha sottolineato il capo di questa unità speciale di bibliotecari, Martha Murphy in una intervista al periodico on-line a stelle e strisce Politico . Tutto dipenderà dal prossimo inquilino della Casa Bianca che potrebbe essere convinto da Cia e Fbi a bloccare tutto per non mettere a repentaglio segreti nazionali.
«Come National Archives – ha spiegato la Murphy – noi faremo tutto quello che potremo per rendere questi documenti pubblici… però ci sono limiti ai nostri poteri e il presidente ha il diritto di decidere che qualche documento debba ancora essere tenuto segreto». Storici e studiosi, quindi temono che il JFK Records Act, che nel 1992 stabilì la pubblicazione di tutti gli archivi entro 25 anni, verrà rispettato solo in parte. E rimarranno negli archivi carte e documenti che potrebbero gettare nuova luce sulle attività della Cia ai tempi di Kennedy, tra cui i controversi programmi – come quello per l’assassinio di leader stranieri – in cui furono attivi personaggi chiave dello spionaggio. Ad esempio, 332 pagine dei file sarebbero relative a Howard Hunt, il coordinatore dell’effrazione al Watergate nel 1972 e che, sotto Kennedy, guidò la fallita invasione di Cuba nella Baia dei Porci. Secondo suo figlio, Hunt, prima di morire nel 2007, confessò l’esistenza di un complotto della Cia, chiamato «the Big Event» per assassinare Kennedy.