Far rivivere la Storia non è solo un vezzo per indossare costumi o fare folklore. E’ una maniera scientifica per ricreare sperimentalmente il passato e far progredire le nostre conoscenze su di esso. Ma anche un business che perfino in tempi di crisi conosce fl essioni minime e che è indicato dalle istituzioni europee come il futuro dell’industria del turismo. A partire da questo numero «Storia in Rete» inizia una collaborazione con «Ars Historiae», la rivista del Consorzio Europeo Rievocazioni Storiche per presentare ai suoi lettori il mondo della Rievocazione in tutti i suoi aspetti.
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La Rievocazione è principalmente un efficace strumento al servizio dei divulgatori, che offre la possibilità di esperienze empiriche a supporto di teorie e studi (si pensi ad esempio a ricostruzioni di armi da getto o di artigliere antiche che altrimenti non avremmo modo di vedere “in azione”), di attività artigianali (attraverso la riscoperta delle antiche tecniche di lavorazione dei diversi materiali), di laboratori didattici (che avvicinano i più giovani alla storia e alla cultura dei luoghi). Ma è anche un modo suggestivo e coinvolgente di farsi “intrattenere” dalla storia, o per meglio dire dalla sua più credibile ed emozionante ipotesi ricostruttiva.
Potersi trovare di fronte ad un cavaliere medievale, ad un volontario risorgimentale, ad un soldato della I o della II Guerra mondiale alle prese con le sue mansioni quotidiane, specialmente se inserito in un adeguato contesto ambientale, rappresenta sicuramente un’esperienza che da sola stimola chiunque a riprendere in mano un libro, a ritornare sulle proprie convinzioni, a rimettere parzialmente in discussione la propria conoscenza. E questo uno dei motivi per cui credo che la Rievocazione Storica possa interessare molto i lettori di “Storia in Rete”: ma poiché penso che non tutti siano già così esperti o appassionati di Living History, mi corre l’obbligo in questo primo inserto di introdurre cosa sia in effetti la Rievocazione Storica, quali i suoi strumenti principali, i suoi obiettivi, le due finalità.
Secondo la definizione proposta dal CERS e approvata da diversi enti e istituzioni, per Rievocazione Storica si intende quell’attività che, attraverso iniziative d’intrattenimento con personaggi in abiti storici appropriati e allestimenti appositamente realizzati, intende operare un’efficace azione di promozione della conoscenza storica e della cultura locale.
Fare Rievocazione Storica significa, quindi, proporre al pubblico in modo fondato e credibile: avvenimenti, personaggi, mestieri artigianali, rituali civici (ad esempio i Palii) del proprio passato. Pertanto, la Rievocazione Storica non può prescindere da una fase preliminare di studio, ricerca, approfondimento, sperimentazione pratica e/o apprendimento.
Metodologia fondamentale per la fase di studio che deve precedere la realizzazione di qualsivoglia Rievocazione Storica è la corretta lettura e interpretazione delle testimonianze relative al fenomeno storico per il quale si intende allestire l’iniziativa:
a) fonti primarie di ogni tipo (archivistiche, ambientali, iconografiche, orali, ecc.)
b) fonti indirette (testi di storia generale, libri e ricerche di storia locale, ecc.).
Per una più corretta ed esaustiva lettura delle fonti, specie di quelle più antiche, si rende spesso necessario il supporto di uno studioso qualificato (citiamo ad esempio il Docente Universitario in Paleografia).
Ecco quindi un altro esempio di come l’attività rievocativa non possa fare a meno di un costante contatto con il mondo accademico e museale, con il quale poter instaurare una collaborazione bilaterale incentrata sullo scambio di informazioni ed esperienze.
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L’articolo di Massimo Andreoli è pubblicato su STORIA IN RETE n. 75, in edicola e in PDF