Dopo l’annuncio, i fatti. Il ministro degli Esteri ungherese, Peter Szijjarto, ha dichiarato che il suo Paese erigerà una barriera alta 4 metri al confine meridionale con la Serbia, per fermare i flussi di migranti in aumento. Un’opzione che il primo ministro ungherese, Viktor Orban, aveva già ventilato nei giorni scorsi, quando aveva anticipato che, per fermare il flusso di migranti, il suo governo avrebbe «preso in considerazione “tutte le opzioni”. Inclusa la possibilità di una «chiusura completa» della frontiera con la Serbia, da dove passa la maggior parte dei migranti che arrivano nel Paese. E il vicino di Belgrado, per bocca del premier Aleksandar Vucic si dice «sorpreso e scioccato»
dal Corriere della sera del 17 giugno 2015
«Tutte le opzioni»
«L’immigrazione è uno dei problemi più seri che l’Unione europea si trova ad affrontare», ha detto Szijjarto nel corso di una conferenza stampa. «La Ue sta cercando soluzioni – ha aggiunto – ma l’Ungheria non può permettersi di aspettare oltre». Il ministro ha parlato di un tratto di confine lungo 175 chilometri, che «è possibile chiudere con una rete alta quattro metri». E ha affermato di aver dato istruzioni al ministro dell’Interno per procedere con i lavori: «i lavori preparatori per la chiusura devono essere terminati entro mercoledì prossimo», ha sottolineato. «Questa decisione – ha detto poi – non viola alcun trattato internazionale, altri Paesi hanno optato per la stessa soluzione».
Richieste di asilo
Szijjarto ha aggiunto che la barriera non violerà alcun accordo internazionale, annunciando che il governo terrà incontri di alto livello con la Serbia il 1 luglio per discutere il progetto. Secondo l’ufficio immigrazione ungherese, quest’anno circa 57mila persone sono entrate illegalmente nel Paese, poco più delle 43mila di tutto lo scorso anno. Tra loro molti afghani, siriani e pakistani. L’Ungheria ha ricevuto più di 50 mila richieste di asilo nel 2015. Più a sud, la Bulgaria ha già fatto qualcosa di analogo, costruendo una barriera lungo il confine con la Turchia, con lo stesso obiettivo.
No ai rifugiati
Il governo del premier Viktor Orban è stato più volte oggetto di polemiche, dentro e fuori il suo Paese, per l’approccio nei confronti dei migranti. Tra i vari motivi, la dichiarazione di Orban che ha definito i piani del blocco europeo per gestire i flussi «al confine con la follia». E che ha rifiutato, insieme ad altri quattro stati europei, le proposte dell’Ue sulla ricollocazione dei rifugiati tra tutti i Paesi membri.
Il premier serbo: «Il muro non è la soluzione»
E il premier serbo Vucic si è detto dunque «sorpreso» e «scioccato» dall’annuncio ungherese. «Io penso che la soluzione non sia la costruzione di muri, sopratutto se non si è responsabili di qualcosa», ha detto Vucic. «Nessuno può dire nulla alla Serbia. Di che cosa siamo responsabili, della crisi in Siria? dell’Isis? del problema dei curdi?», ha aggiunto il premier ricordando che «la Serbia è solo un Paese di transito».