HomeMedio EvoIldegarda è santa: la benedettina che sconvolse il mondo

Ildegarda è santa: la benedettina che sconvolse il mondo

Ildegarda Von Bingen, nata nel 1098, era una monaca benedettina. È stato il primo autore al mondo a descrivere l’orgasmo femminile, il primo a disegnare la figura dell’uomo con le braccia aperte, come misura del cosmo, ripresa nel celebre disegno di Leonardo Da Vinci. È stata una scrittrice polemica capace di bastonare i potenti dell’epoca; ma anche una visionaria, anzi una mistica. E l’inventrice di una lingua ignota. Ancora, una musicista, precisamente un’autrice di canti religiosi, e una guaritrice.

di Bruno Giurato da Lettera43 del 10 giugno 2012 Lettera43

UNA LABORIOSA CANONIZZAZIONE. Ora, da pochissimi giorni, è anche una santa. Questo personaggio che gli americani definirebbero «bigger than life» è Ildegarda von Bingen, la monaca benedettina tedesca del XII secolo che Benedetto XVI ha iscritto nell’elenco dei santi il 10 maggio scorso. Il processo di canonizzazione è durato quasi 900 anni, tra varie riprese, proprio perché una figura come quella di Ildegarda non è facile da incasellare. Dall’800, quando i romantici la riscoprirono, Ildegarda è stata tirata per la tonaca un po’ da tutti: le femministe ne hanno fatto un archetipo, la medicina new age un dio tutelare, le correnti più o meno ostili al cattolicesimo un’eroina della libertà di pensiero.

LA CHIESA ROVINATA DAGLI UOMINI. Da questo punto di vista bisogna dire che Ildegarda funziona addirittura meglio di altri personaggi (a partire dalla filosofa neoplatonica Ipazia, a cui Alejandro Amenabar, nel 2009, ha dedicato il film Agorà, diventata l’emblema della donna perseguitata dai cristiani cattivi). Von Bingen disse chiaro e tondo che la chiesa dell’epoca era stata rovinata dagli uomini, e che toccava alle donne riparare ai danni maschili.

IL DIVINO NON HA SESSO. La neo santa arrivò a negare che il piacere sessuale fosse una conseguenza del peccato originale, piuttosto sosteneva che fosse l’espressione della gioia del Paradiso terrestre. E scrisse che la divinità nella sua essenza è una relazione erotica tra maschile e femminile.
Critiche in apparenza più radicali di quelle di Margaret A. Farley, la suora Usa censurata lo scorso 4 giugno dalla chiesa per il libro Just Love. A Framework for Christian Sexual Ethics.

LE CRITICHE AL BARBAROSSA. Quanto al potere temporale dell’imperatore Bingen non fu meno tranchant: in una lettera scrisse a Federico Barbarossa che si comportava «come un bambino».
L’imperatore non ebbe l’ardire di punirla. Si trattava, infatti, di una donna dal prestigio inattaccabile.
Il Bingen-moment, tra libri, film e musica Ildegarda nacque nel 1098, figlia di due nobili dell’Assia renana ed era destinata al convento per scelta familiare. Ma già a quattro-cinque anni iniziarono per lei le visioni mistiche, insieme con i primi sintomi di una salute malferma.

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BIOGRAFIA DELLA SANTA. La bambina malaticcia e, si penserebbe oggi, esaltata, visse invece fino a 81 anni, fondò due monasteri da lei retti con mano inflessibile, passò la vita a scrivere, studiare, predicare anche nelle chiese, cosa inaudita per una donna medioevale.
Due volumi della Sonzogno raccontano la storia di Ildegarda. L’ultimo, appena uscito, si intitola La sognatrice (il precedente, invece si intitolava La Guaritrice) e sono stati scritti dalla danese Anne Lise Marstrand Jorgensen. Entrambe le opere sono biografie romanzate, ma né lacrimevoli né sentimentali, e best seller europei.

LIBRI DI CUCINA IN SUO NOME. E in effetti gli anni 90 e gli zero hanno portato una ventata d’interesse intorno al personaggio. Con il film Vision di Margarethe Von Trotta (2009), le riedizioni dei canti da lei composti voluta e prodotta dal regista David Lynch (Lux Viviens del 1998), con nuove biografie (come quella di Anne H. King-Lenzmeier del 2004), traduzioni delle sue lettere e perfino libri di cucina ispirati alle sue teorie alimentari. E infine è un po’ il destino dei mistici tenere insieme molte contraddizioni, mostrare tratti border line così evidenti. La mistica, cioè la facoltà di vedere e sentire col corpo la sostanza divina, dalle origini bibliche ed evangeliche a personaggi recenti come Padre Pio, è sempre stata guardata con sospetto dalle istituzioni, anche religiose.

UN’ERETICA PERFETTAMENTE ORTODOSSA. Ma nel caso di Bingen non è stata mai avanzata alcuna accusa di eresia. Sarà il fatto che la chiesa medievale per alcuni aspetti era più aperta di quella attuale (per esempio ammetteva feste carnevalesche ‘eversive’ quasi orgiastiche, come quella dell’Episcopellus), o magari per il fatto che von Bingen era una nobile (che tra l’altro, con sommo disappunto dei moderni pauperisti, amava il lusso) e non si sognava di mettere in discussione le gerarchie terrene.
Alla fine della biografia di Mastrand, per esempio, viene il sospetto di trovarsi davanti a una incontenibile anticonformista, sì, ma dalla fede d’acciaio. Sorpresa: anche i mistici border line possono essere perfettamente ortodossi.
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