HomeStampa italiana 2Il papiro che parla della "moglie di Gesù" è un falso

Il papiro che parla della “moglie di Gesù” è un falso

Elementare, Watson. Nella fattispecie, Watson è il professor Francis B. Watson della facoltà di Religione e teologia dell’università britannica di Durham; e in mancanza di uno Sherlock Holmes con le credenziali adatte alla risoluzione degli enigmi più misteriosi, ha deciso di far da sé. Svelando, secondo quanto riportato da una varietà dei quotidiani delle Isole e ancora prima da una breve nota accademica vergata di suo pugno il 20 settembre, che l’ormai famigerato papiro del IV secolo riferentesi a una fantomatica moglie di Gesù, con tutta probabilità la Maddalena, è un clamoroso falso.

di Roberto Carminati da Lettera43 del 24 settembre 2012 Lettera43

DUELLO ACCADEMICO A DISTANZA CON KAREN KING. In contrasto con la studiosa Karen King che da Roma lo scorso 19 settembre aveva mostrato al mondo intero la presunta presentazione da parte del Cristo della sua legittima consorte, etichettando il frammento decisivo come una copia da un testo del secondo secolo, Watson ha proceduto a una minuziosa analisi filologica che mette in forte dubbio l’autenticità del reperto.

«UN COLLAGE DI TESTI TRATTI DALL’APOCRIFO DI TOMMASO». «Il testo», ha scritto il docente, già cattedratico di studi sul Nuovo Testamento ad Aberdeen e già in carica al londinese King’s College, «è stato costruito a partire da piccoli brani, frasi o parole, tratti dai versetti 101 e 114 del Vangelo copto di Tommaso (uno degli apocrifi, di ispirazione gnostica, ndr), trasportate in un nuovo contesto. Probabilmente questo è stato il modo di procedere di un autore moderno» e non madrelingua.
«L’autore si è basato su un’edizione stampata del Vangelo»

L’opinione di Francis Watson fa leva sulle similitudini che apparentano la disposizione del testo nel Vangelo della moglie di Gesù, come è stato ribattezzato; e in quello di Tommaso, oltre che su scelte linguistiche quali le formule che introducono le invocazioni dei discepoli al Messia, che avvicinano il ritrovamento studiato da Karen King all’apocrifo copto.

«UN’OPERA MODERNA. SAREI SORPRESO DEL CONTRARIO». Non solo. Alcune peculiarità del papiro farebbero supporre che il suo vero autore avesse a disposizione addirittura una versione stampata della Lieta, ma non canonica, Novella. Al punto da spingere il professore a dichiarare al Guardian: «Nonostante il falso potrebbe essere stato davvero confezionato nel quarto secolo, sarei sorpreso di scoprire che non si tratta della contraffazione di un contemporaneo».

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SINORA NESSUN TEST BIOLOGICO SUL FRAMMENTO. Anche perché, per il momento, sullo pseudo-rivoluzionario ritrovamento di King non sono stati condotti gli opportuni test biologici: la studiosa di Harvard ne ha infatti inviate delle immagini alla collega AnneMarie Luijendijk di Princeton, che a sua volta le ha inoltrate all’archeologo Roger Bagnall, che solamente su queste basi ha per il momento confermata l’autenticità dello scritto.

OLTRE AL DIVORZIO AVEVA ALLE SPALLE UN’UNIONE CIVILE. Dovessero rivelarsi azzeccate le obiezioni di Watson, il matrimonio di Cristo e della Maddalena si classificherebbe sicuramente in cima alla graduatoria dei meno duraturi al mondo. Ma il Salvatore aveva già mandato suo malgrado a monte anche i Pacs, i Dico, insomma le unioni civili, per buona pace di Giuliano Pisapia.
Un altro reperto identificato come una inedita versione del Vangelo di Marco lo aveva raffigurato nell’atto di giacere con degli uomini. Era un falso, naturalmente. Ma mica lo dice Carlo Giovanardi. Lo dice Watson. Elementare.
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Inserito il 26 settembre 2012

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