«Paul Is Dead» (P.I.D.), cioè “Paul è morto”, è un’espressione che nasconde dietro di sé un universo di foto e parole che compongono una delle più incredibili, seguite e argomentate “leggende metropolitane” di tutti i tempi: quella della possibile sostituzione con un sosia – forse nell’autunno 1966 – del bassista e co-fondatore dei leggendari Beatles, Paul McCartney, deceduto in un incidente automobilistico. Una sostituzione di cui i Beatles si sarebbero incaricati di lasciare numerose tracce, occultate nei testi, nelle copertine, nelle tracce musicali delle loro canzoni. Ma che basi storiche e logiche ha una storia del genere? Lunedì sera, la trasmissione «Voyager» manderà in onda in anteprima assoluta l’ultimo documentario prodotto da «Storia In Rete»: «Codice McCartney». Si tratta di una inchiesta esclusiva ed esplosiva firmata da Alessandra Gigante e Fabio Andriola. Il documentario – lungo quasi 58 minuti nella sua versione completa – riprende e allarga l’inchiesta pubblicata lo scorso agosto sul mensile «Wired» (https://storiainrete.com/2009/07/chiedi-chi-era-quel-beatle-da-wired-di-luglio-agosto-2009/) quando per la prima volta si è dato conto delle indagini di due periti forensi italiani (Gabriella Carlesi e Francesco Gavazzeni) chiamati ad analizzare immagini di McCartney prima e dopo la presunta data del non meno presunto incidente mortale. Indagini che hanno rivelato come alcune sostanziali differenze tra alcune immagini siano effettivamente rilevabili usando le più aggiornate tecniche di indagine forense. Una conferma, nel documentario «Codice McCartney», arriva da inedite indagini sulla grafia (affidate alla dottoressa Elena Marchetti) e sulla voce (svolte dal dottor Marco Zonaro) di quello che è forse il maggior compositore e musicista pop della seconda metà del XX secolo. Ma non basta: «Codice McCartney» riserva anche una sorpresa finale grazie all’intervista esclusiva ad una donna tedesca, Bettina Krishbin, sedicente figlia illegittima di McCartney. Bettina non solo ha commissionato, in Germania, analisi simili per procedimento e risultati a quelli condotti dagli esperti italiani ma ha anche spiegato il perché, a suo giudizio, l’esame per la paternità cui McCartney fu costretto nel 1984 è stato falsato. Falsato come? Grazie, forse, all’utilizzo di un sosia. Una circostanza, del resto, molto più frequente di quanto si possa pensare nella storia e nella cronaca di questi anni. E che suggerisce, dopo oltre quarant’anni, la possibile soluzione all’enigma di PID: non una sostituzione radicale di una persona scomparsa ma l’alternarsi tra sosia e un “originale” che non manca da molto tempo di “giocare” con questo suo segreto…
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Inserito su www.storiainrete.com il 30 aprile 2010