La notizia della recente scoperta della Santa Maria, la caravella di Cristoforo Colombo, ha fatto il giro del mondo ed è stata riportata con enfasi da media e tv dopo l’intervista del britannico The Independent all’esploratore subacqueo Barry Cliffort. Lo studioso sta lavorando da tempo su un relitto al largo della costa settentrionale di Haiti proprio dove secondo fonti storiche sarebbe affondata la nave di Colombo durante il primo viaggio di scoperta. “Tutta la geografia, la topografia marina e le prove archeologiche suggeriscono fortemente che il relitto ritrovato corrisponde a quello della famosa caravella di Colombo, la Santa Maria”, ha dichiarato Cliffort, forse con troppo ottimismo, perché c’è chi ha dei fondati dubbi sul ritrovamento.
di Nicolò Carnimeo da Il Fatto quotidiano Mondo del 19 maggio 2014
Sulla questione Ruggero Marino, uno dei massimi esperti italiani della storia di Colombo, autore di Cristoforo Colombo e il Papa tradito, Cristoforo Colombo l’ultimo dei Templari e L’uomo che superò i confini del mondo, ha espresso dei dubbi dato che da venticinque anni studia tutti i documenti che narrano del navigatore genovese. “Non sono affatto convinto del ritrovamento di Cliffort – esordisce – anzi mi sentirei di escluderlo, poiché della Santa Maria come affermato dallo stesso Colombo nel primo diario di viaggio non rimase più nulla”. La nave, spiega Marino, non affondò al largo di Haiti, ma semplicemente si incagliò sulla barriera corallina, tanto è vero che l’equipaggio si salvò e poi riutilizzò il legname “riuscendo a recuperare sino all’ultimo chiodo” per la costruzione di un fortino sull’isola.
Questa storia è più affascinante di quello che si possa credere e reinterpretando luoghi, nomi e date assume anche un fortissimo valore simbolico. Il naufragio avvenne, infatti, la notte di Natale. “La Santa Maria – racconta ancora Marino – naufragò nella notte del 25 dicembre, giorno della nascita di Gesù Bambino. Non a caso Colombo veniva identificato con il Santo Cristoforo che è il gigante che porta sulle spalle il Cristo bambino al di là delle acque. Non le sembra quello che ha fatto Colombo in realtà? Proprio dalla “Santa Maria” e per di più la notte di Natale Cristo approda in un nuovo mondo! E ancora non è un caso che il genovese sia costretto a lasciare lì alcuni dei suoi uomini, i quali daranno vita proprio nel fortino costruito con i legni della caravella al primo insediamento chiamato Navidad”.
Marino è convinto che quello del 1492 non sia stato davvero il primo viaggio nelle Americhe, e riferisce che una prova si trova a San Pietro sulla tomba di Innocenzo VIII, un Papa cancellato dalla storia dal suo successore spagnolo Alessandro VI Rodrigo Borgia che darà tutte le terre scoperte alla corona di Spagna. Sul monumento funebre di Innocenzo VIII c’è scritto: “Nel tempo del suo Pontificato, la gloria della scoperta di un nuovo mondo”. Il problema è che il Pontefice morì sette giorni prima della partenza di Colombo, il 25 luglio 1492″. Così il mistero diviene ancora più fitto e forse affascinante della scoperta di un relitto corroso dal mare.