Il titolo italiano è fuorviante: chissà come a qualcuno è venuto di tradurre con “Sesso e potere” l’originario “Wag the dog”. Spiega Wikipedia che Wag the dog è un gioco di parole spiegato in una didascalia all’inizio del film: «Why does a dog wag its tail? Because the dog is smarter than the tail. If the tail was smarter, it would wag the dog» («Perché un cane agita la coda? Perché il cane è più intelligente della sua coda. Se invece fosse la coda più intelligente, agiterebbe lei il cane»).
Comunque sia il film andrebbe visto e rivisto, specie come in queste settimane di guerra, la propaganda la sta facendo da padrone su giornali e media. Il cast è d’eccezione (Dustin Hoffman, Robert De Niro, Anne Heche, Woody Harrelson, Kirsten Dunst, William H. Macy) la regia è del celebrato regista Barry Levinson) e il film è del 1997 ma rivela meccanismi di manipolazione dei media che sono ancora attuali e istruttivi.
Ridotta all’osso la trama è questa: la CIA per distogliere l’attenzione internazionale da una Casa Bianca travolta da uno scandalo sessuale, ingaggia un noto produttore di Hollywood per montare una campgna mediatica tesa a convincere la pubblica opinione che l’America è in pericolo perché sotto attacco dell’…. Albania. Da qui una serie di falsi scoop e filmati girati ad arte e da far “girare” sui media per rendere plausibile la situazione di pericolo. Una pratica e una filosofia che ricordano molto quello che sta accadendo in queste settimane con molti reportage e video dall’Ucraina invasa dall’esercito russo.
“L’intenzione del regista – ha osservato Gianni Lucini sul sito “DailyGreen” – è quello di mettere a nudo la capacità mistificatrice del potere e la terribile efficacia degli strumenti di manipolazione al suo servizio. Se non è funzionale agli scopi di chi detiene i comandi del sistema anche la verità diventa un orpello inutile, un errore che si può sempre correggere con l’aiuto di un buon produttore e uno staff adeguato. Sesso & potere racconta una duplice manipolazione. Da un lato c’è la capacità del potere di utilizzare mezzi sofisticati per regalare ai media una finta verità, inventata di sana pianta e, proprio per questo, addirittura più perfetta e più credibile della realtà, dall’altro la facilità con la quale gli strumenti di comunicazione riescono a diffonderla, amplificarla e trasformarla in emozione. Se però tutto si limitasse a questo non sarebbe una particolare novità. Molti film hanno raccontato il sottile legame tra il potere e l’informazione “creativa”. La specificità di Sesso & potere va ricercata nella leggerezza giocosa con la quale si muovono i protagonisti, sorprendente e decisamente più efficace della seriosità con la quale il tema è stato affrontato altre volte. Se la critica di tutto il mondo lo esalta, se la giuria del Festival di Berlino gli assegna l’Orso d’Argento, negli Stati Uniti viene accolto con una certa freddezza e accusato di “cinismo”. Forse negli States le riflessioni ironiche sulle guerre che emergono dai dialoghi tra De Niro e Hoffman non sono troppo apprezzate…”.