La casa editrice Fayard ha pubblicato una versione critica del manifesto del nazismo che ha venduto 10mila copie in poco tempo. Il Paese si è diviso tra chi parla di fatto vergognoso e chi lo ritiene un modo per stigmatizzare il male
da EuropaToday del 26 agosto 2021
Una nuova edizione del Mein Kampf di Adolf Hitler è diventata un caso letterario in Francia. Il libro, in cui il dittatore tedesco mise nero su bianco il manifesto del nazismo, ha venduto in poco tempo oltre 10mila copie ed è al momento in corso di ristampa, nonostante il prezzo esorbitante di 100 euro. L’editore Fayard ha sottolineato più volte la natura accademica dell’edizione critica del testo, il fatto che il nome di Hitler non appare nemmeno sulla copertina bianca e il fatto che il titolo sia “Historiciser le mal, une edition critique de Mein Kampf”, che significa: contestualizzare il male, un’edizione critica del Mein Kampf.
Le polemiche
Ma questo non è bastato certo a evitare lo scandalo e le polemiche. Diversi osservatori di sinistra e alcuni storici hanno criticato la decisione di pubblicare il manifesto nazista affermando che alimenterebbe il fascino dell’estrema destra in Hitler e nella seconda guerra mondiale. Jean-Luc Mélenchon, leader del partito France Insoumise, ha definito “vergognosa” l’iniziativa e ha esortato Fayard a non stamparlo più. “A che serve rendere più consapevoli le persone del delirio criminale che contiene quel testo?”, si è chiesto. Come spiega il Times l’interesse per il libro si è diffuso in gran parte online poiché gli editori consigliavano alle librerie di non esporlo e si rifiutavano di fornirlo ai punti vendita di centri commerciali e ipermercati. Addirittura ai siti web di Amazon e Fnac è stato chiesto di modificare i loro algoritmi in modo che non finisse nelle liste dei bestseller. Ma nonostante questo le vendite sono state ben oltre le aspettative.
La difesa della casa editrice
Sophie Hogg, direttrice editoriale di Fayard, ha affermato che si tratta di “un riconoscimento del lavoro degli storici”, aggiungendo che “giornalisti, rappresentanti di vendita e librerie hanno capito la nostra iniziativa”. Poche biblioteche universitarie hanno però accettato un’offerta di copie gratuite, e hanno preferito non diffondere ulteriormente il testo tra i giovani. Ad aumentare la preoccupazione il fatto che ad esempio a giugno, una copia del libro di Hitler, era stata trovata in casa di Damien Tarel, il 28enne monarchico che ha schiaffeggiato il presidente Emmanuel Macron. Ma storici e anche alcune organizzazioni ebraiche hanno sostenuto la pubblicazione, affermando che esporre le invettive di Hitler e contestualizzarle sarebbe stato un antidoto alle traduzioni grezze circolate in Francia, basate su una edizione filonazista del 1934 che rammorbidiva il testo.