Di Emmanuele Occhipinti da InNaturale del 23 settembre 2021
La guerra è terribile: stravolge la vita delle persone e modifica per decenni il paesaggio dei luoghi dove si è combattuto. Le aree della Francia che hanno visto le più tragiche battaglie della Prima Guerra Mondiale hanno subito dei cambiamenti indelebili nel paesaggio. Le piante e gli alberi che vi crescono hanno caratteristiche diverse rispetto agli standard classici della loro specie e indicano la presenza di specifici composti chimici presenti nel terreno.
I danni della “Grande Guerra”
Al termine della Prima Guerra Mondiale le autorità francesi hanno avviato un’analisi per fare il punto della situazione della devastazione provocata dai combattimenti. Il paesaggio è stato squarciato dalle bombe e dai proiettili, mentre le armi chimiche hanno modificato le proprietà del suolo, in molti casi rendendolo sterile.
Oltre 460 miglia quadrate sono state definite “irreparabilmente devastate”. Una pesante cicatrice ecologica che ha lasciato il segno nel corso dei decenni successivi nonostante le autorità francesi abbiano provato a riforestare. In particolare, vicino a Verdun, dove si è consumata una delle più violente battaglie del conflitto mondiale, si sono visti i danni della guerra. Il botanico francese Georges H. Parent definì quest’area “un deserto biologico”.
Piante e alberi dove è stata combattuta la Prima Guerra Mondiale
Negli anni successivi al conflitto mondiale dei primi decenni del Novecento, le autorità francesi hanno avviato dei progetti di riforestazione nelle aree di guerra. Dove il terreno aveva subito maggiormente i danni delle esplosioni sono stati piantati principalmente pini neri. Questa scelta fu presa per via della capacità di questi alberi nell’adattarsi e resistere in diversi ambienti.
Oltre a questa copertura, è stato notato che i fiori che riuscivano a crescere nelle zone di guerra avevano colori e dimensioni diverse rispetto a quelle che ci si aspetterebbe normalmente. Il motivo di questa diversificazione è legato alla quantità di metalli pesanti presenti nel suolo, le cui proprietà chimiche sono state modificate dalle armi chimiche.
Il Luogo del Gas
Uno dei posti più esemplificativi di questo disastro chimico è chiamato “Luogo del Gas”. La copertura di pini neri ed altri alberi, come querce e carpini, iniziò a crescere nelle zone dove si era combattuta la Prima Guerra Mondiale, tranne in una radura vicino a Gremilly.
In questo posto erano state ammassate le munizioni e le armi chimiche (circa 200mila) che erano state raccolte dai campi militari. Successivamente, nel 1928, questi strumenti di morte e distruzione furono incendiati in delle trincee scavate nel terreno. Una scelta che portò ad un’ulteriore modifica del paesaggio circostante.
I danni della Prima Guerra Mondiale si vedono ancora nel paesaggio. I luoghi dove si sono svolte le battaglie portano delle ferite ecologiche che ci ricordano della fragilità della natura e della devastazione che invece può portare la guerra. Le cicatrici lasciate nella natura e nello spirito umano sono tali da aver ispirato anche dei romanzi.