Il pugno duro del Carroccio contro il convegno sponsorizzato dall’Anpi per il 10 febbraio a Parma: “Vergogna negare la storia”.
di Luca Romano da Il Giornale del 04/02/2019
La Lega mette nel mirino i negazionisti dell’Anpi sulle Foibe.
A far scoppiare il caso è stata l’iniziativa dell’Anpi che per domenica prossima ha deciso di dar vita ad un dibattito a Parma su tesi revisioniste e negazioniste sulla Foibe. Alla conferenza sponsorizzata dall’Anpi parteciperanno registi e storici in prima fila sul fronte revisionista. La polemica, come hanno sottolineato diversi esponenti della Lega, è nata anche dalla decisione degli organizzatori di proiettare due documentari proprio alla fine del dibattito. La stessa conferenza ha già nel titolo uno “schiaffo” chiaro nei confronti delle vittime delle Foibe: “I morti delle foibe riconosciuti dalla legge, 354, quasi tutti delle forze armate dell’Italia fascista” di Sandi Volk. Poi due video dal titlo eloquente: “La foiba di Basovizza: un falso storico” di Alessandra Kersevan e “Norma Cossetto: un caso tutt’altro che chiaro” di Claudia Cernigoi.
Due proiezioni che cercano di smontare le verità storiche e che mettono in discussione quanto accaduto. Adesso però su questo fronte arriva una reazione chiara da parte del Carroccio che chiede in modo forte uno stop dei contributi pubblici destinati proprio ai negazionisti dell’Anpi: “Ancora una volta Anpi promuove iniziative negazioniste sulle Foibe. Ancora una volta si vuole negare l’eccidio dove migliaia di nostri connazionali furono barbaramente trucidati dai comunisti titini. Vergognatevi! Basta contributi pubblici a queste associazioni”, ha affermato su Twitter la deputata della Lega, Barbara Saltamartini, presidente della Commissione Attività Produttive. Un gesto, quello del taglio dei contributi pubblici, che darebbe un segnale forte a chi cerca di negare l’evidenza della storia e la memoria delle vittime innocenti. Infine a sottolineare la posizione della Lega sono arrivate le parole dello stesso Salvini: “È necessario rivedere i contributi alle associazioni, come l’Anpi, che negano le stragi fatte dai comunisti nel dopoguerra”.
Sulla stessa linea anche Tommaso Foti, deputato e vicepresidente del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia. Foti presenterà una interrogazione parlamentare a Conte, Salvini, Trenta e Bonafede sulle decisioni dell’Anpi e l’opportunità di garantirgli finanziamenti. “La partecipazione dell’Anpi a fianco di coloro che negano la pulizia etnica perpetrata da Tito – dice – e dalle sue milizie agli italiani dell’Istria, della Dalmazia e della Venezia Giulia è incomprensibile e inaccettabile, soprattutto se si considera che queste associazioni ricevono annualmente centinaia di migliaia di euro di finanziamenti pubblici. Dal governo italiano vogliamo sapere se intende assumere iniziative per impedire e perseguire queste continue violazioni delle norme che condannano il negazionismo o, se invece, continuerà a chiudere un occhio su fatti così gravi e che andrebbero condannati duramente”.
E ancora: “Per Fratelli d’Italia – conclude Foti – è giunta l’ora di rivedere questi finanziamenti che potrebbero essere destinati alle associazioni degli esuli e ad iniziative straordinarie per diffondere la verità storica, in particolare tra le giovani generazioni”. Ma l’Anpi ha risposto a Salvini: “L’Anpi non è negazionista e chi lo afferma non sa di cosa sta parlando. Il primo e vero negazionismo è stato quello delle destre nei confronti della Resistenza, a partire dal Movimento sociale italiano fino alle destre di oggi«, ha spiegato il presidente dell’Anpi di Parma, Aldo Montermini, interpellato dall’Agi. Una risposta che di fatto accende ancora di più lo scontro.