Ernst Jünger in quella modernissima guerra medievale che fu il ’14-’18

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Il libro dello studioso Nils Fabiansson “Ernst Jünger nelle tempeste d’acciaio della Grande Guerra”, appena uscito per Italia Storica Edizioni a cura di Andrea Lombardi e con la traduzione di Vincenzo Valentini è un vero e proprio compendio per il lettore al capolavoro di Ernst Jünger “Nelle tempeste d’acciaio”, esplorante le corrispondenze tra i diari di guerra e le opere letterarie di Jünger e la sua esperienza di guerra sul Fronte occidentale quale tenente e comandante di truppe d’assalto nel Füsilier-Regiment Nr. 73 “Gibraltar” mediante una documentata analisi storica e topografica delle battaglie del suo reparto e della loro trasposizione nei suoi libri e una analisi critico-letteraria delle loro varie edizioni, completata con decine di fotografie da archivi pubblici e privati, immagini inedite dai suoi diari e dei luoghi dei combattimenti allora e oggi e mappe. Pubblichiamo, per gentile concessione dell’editorie Italia Storica, la prefazione dell’autore.

“Ernst Jünger nelle tempeste d’acciaio della Grande Guerra. Un compendio documentale e fotografico sull’esperienza di guerra del Tenente Ernst Jünger nel primo conflitto mondiale” (Italia Storica Edizioni, pp. 188, € 25,00)

“Quando mi si chiede perché abbia scritto un libro sulla vicenda dello scrittore tedesco Ernst Jünger nella Prima guerra mondiale, dal momento che né Jünger né la Prima guerra mondiale rivestono un particolare significato per la Svezia, quasi sempre rispondo: a causa dell’archeologia.

Devo anche ammettere che vent’anni prima non avevo mai sentito parlare di Jünger e sapevo ben poco della Prima guerra mondiale. Tuttavia, nel corso dei miei studi di archeologia iniziai a interessarmi a questa guerra a mio avviso del tutto particolare: rimasi sbalordito dalla mescolanza di contemporaneo e per molti aspetti di medievale del suo aspetto: le corazze, i pesanti elmetti metallici, i cavalli di Frisia, i lanciagranate improvvisati, le mazze ferrate, le gallerie e le fortificazioni, le molte croci di metallo e di pietra in aggiunta a una gerarchia di potentissimi condottieri dall’aspetto feudale, che dimoravano in castelli lussuosamente arredati, e le migliaia e migliaia di sfortunati servi che costoro avevano il potere di sacrificare.

E ben presto trovai sorprendenti le reali valenze archeologiche della Grande Guerra, ossia la sua immagine nel contesto del resto della storia umana. Diversamente dalla maggioranza delle altre guerre, le tracce del suo passaggio sono ancora presenti lì dove è avvenuta. Anche se i suoi segni sono oggi sepolti o coperti da incantevoli prati o boschi, essi sono comunque rilevabili, perlomeno dal punto di vista archeologico.

Il mio interesse per il testo di Ernst Jünger In Stahlgewittern iniziò quando mi misi a leggere dozzine di altri classici testi autobiografici sulla guerra 1914-1918. Ma l’opera di Jünger era molto di più di un libro di guerra: si trattava di una descrizione estremamente precisa degli avvenimenti e dei loro luoghi, pertanto divenne per me un documento della transizione dalla descrizione scritta dell’immagine degli eventi storici ai luoghi medesimi ancora esistenti nello spazio nel quale questi avvenimenti sono avvenuti.

La lettura di In Stahlgewittern fatta con gli occhi di un archeologo mi ha spinto a escursioni sul campo nei luoghi dove si estendeva il Fronte occidentale. Tuttavia, non è stato sufficiente affidarsi solo al libro di Jünger e seguirne semplicemente le impronte. In realtà, è stato necessario in precedenza condurre estese ricerche storiche, in archivi e biblioteche. Ma il libro possedeva un grande potenziale in tal senso, e mi resi conto che i miei primi incerti tentativi di trasferirlo sul terreno sarebbero diventati un progetto personale di ricerca nel quale l’oggetto di studio sarebbe diventata l’intera biografia dei luoghi di Jünger negli anni 1914-1918.

Sulle prime avevo pensato a una guida del campo di battaglia. Ma mi resi conto che sarebbe stato un peccato limitare questa guida alla sola dimensione fisica dell’esperienza bellica di Jünger, dal momento che era decisamente molto più interessante affrontare la questione al contrario, collocando la biografia dei luoghi di Jünger nel 1914-1918 all’interno della storia del suo libro In Stahlgewittern. Il mio libro è cresciuto diventando qualcosa di diverso, un vero e proprio compendio, quello che avrei voluto avere a mia disposizione quando lessi In Stahlgewittern per la prima volta”.

Nils Fabiansson,
Stoccolma, ottobre 2007

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