A ottant’anni dalle violenze perpetrate dalle truppe alleate sbarcate all’Isola d’Elba nel giugno 1944, il Consiglio Comunale di Portoferraio ha votato all’unanimità per assegnare la medaglia d’oro “Città di Portoferraio” a Olimpia Mibelli Ferrini, una giovane lavandaia che si rese protagonista di un gesto eroico, offrendosi ai soldati per salvare altre ragazze dagli stupri, le “marocchinate”.
A lei sarà dedicata anche una via nel centro storico della città. Non si tratta della medaglia d’oro al valor civile conferita dal Presidente della Repubblica, ma il riconoscimento locale rappresenta un tributo significativo per un gesto a lungo dimenticato. Olimpia, nata a Portoferraio nel 1923, era una donna del popolo che, durante l’Operazione Brassard – lo sbarco francese sull’isola d’Elba – si sacrificò per proteggere giovani ragazze dalle violenze dei soldati coloniali francesi, subendo lei stessa uno stupro di gruppo.
Questo episodio è parte di una pagina dolorosa della storia elbana segnata da saccheggi e circa altri 200 stupri accertati, compiuti soprattutto da truppe africane delle colonie francesi, a cui era stato in qualche modo promesso un “diritto di preda”. La popolazione, che attendeva i “liberatori”, si trovò invece a fronteggiare predatori, in un trauma collettivo aggravato dalla successiva rimozione per la vergogna che queste violenze implicavano.
Le violenze dell’Elba, di fatto “marocchinate” del tutto identiche a quelle narrate ne La Ciociara, rimasero a lungo una pagina minore della storia italiana. Negli anni ’70 e ’80 si parlò di un’onorificenza nazionale per Olimpia, ma la mancanza di documentazione e testimonianze bloccò le iniziative. Anche la proposta di intitolarle una via, avanzata negli anni ’90, fu respinta dalla prefettura per assenza di prove. La reticenza delle vittime a testimoniare, dovuta alla vergogna, contribuì all’oblio.
Nell’agosto 2024, il sindaco di Portoferraio, Tiziano Nocentini, promise di dedicare una via a Olimpia. La pubblicazione del libro “Lo sbarco della vergogna” di Mario Ferrari, con nuovi documenti, ha riacceso l’attenzione sulla vicenda. Ferrari ha scritto al presidente Mattarella per richiedere una medaglia al valor civile, mentre il romanzo storico La figlia del ferro di Paola Cereda ha reso Olimpia una figura letteraria. La mozione per la medaglia locale, proposta dal gruppo Bene Comune e guidata da Marcella Merlini, è stata approvata all’unanimità. La cerimonia si terrà il 16 settembre, in memoria del bombardamento di Portoferraio compiuto dagli Alleati nel 1943. Olimpia, morta nel 1985 e sepolta in una fossa comune, non ha mai ricevuto riconoscimenti in vita. Il suo gesto, compiuto in un contesto di orrore, rappresenta una forma di resistenza silenziosa, ora finalmente celebrata dalla sua comunità.