di Andrea Lombardi – 23 gennaio 2024
Negli scorsi giorni le autorità cittadine della città di Dresda hanno rimosso l’iscrizione ricordante il devastante bombardamento Alleato del 13-14 febbraio 1945 e le sue vittime da una struttura memoriale ufficiale nell’allora Altmarkt (Mercato vecchio), dove all’epoca furono installate alcune delle pire all’aperto per cremare diverse migliaia di corpi delle vittime del bombardamento incendiario anglo-americano.
La scritta sarà sostituita da una ricordante non solo le vittime del bombardamento, ma “contestualizzata” da un lungo testo che ricorda anche sofferenze e morti causate dal Nazionalsocialismo.
Nel frattempo qualcuno ha ripristinato l’iscrizione originaria, imbullonando sul luogo una nuova piastra metallica incisa, in evidente polemica all’iniziativa delle autorità comunali di Dresda.
La cui decisione, che ha creato forti polemiche in città e a livello nazionale, si inserisce nel solco della revisione storica – purtroppo a senso unico e solo in teoria scientifico-accademica, ma in realtà ben indirizzata – sul numero effettivo delle vittime nel bombardamento di Dresda, non solo rivisto come sarebbe corretto alla luce di nuovi documenti e tesi, ma ritoccato secondo modalità che più di uno ha definito “riduzioniste”.
Il monumento era al centro delle polemiche politiche anche per la presenza alle commemorazioni del bombardamento di gruppi di estrema destra prima e di Alternative für Deutschland (AfD) poi, formazione pur pienamente costituzionale anche secondo le strettissime norme “contro la disseminazione dell’odio” della Bundesrepublik, che proprio in questi giorni sempre più voci chiedono sia messa al bando, nonostante rappresenti, secondo i sondaggi, almeno un quarto dell’elettorato tedesco.