Marco Tullio Cicerone (106 – 43 a. C.), il celebre politico, oratore e intellettuale romano aveva un fratello che si chiamava Quinto. A Quinto Cicerone dobbiamo un’operetta che in qualche modo anticipa le moderne tecniche di marketing elettorale: tra il 65 e il 64 a. C. Quinto scrisse, dedicandolo proprio al fratello cui venivano indirizzati i suoi consigli, un «Commentariolum petitionis» (cioé «Manualetto per una campagna elettorale»). Al fratello, in corsa per la carica di console, Quinto consigliava ad esempio di salutare per nome i suoi potenziali elettori, anche facendo finta di conoscerli. A ricordargli i nomi di tutti dovevano pensare i “nomenclatores”, schiavi che accompagnavano il candidato e gli suggerivano i nomi che potevano sfuggire al candidato al momento dell’incontro.