Un protettore violento, pronto a uccidere per amore e lussuria. Che Michelangelo Merisi, meglio noto come Caravaggio, avesse avuto una vita turbolenta, era noto a tutti. Ma che il grande pittore barocco avesse esercitato per un certo periodo la professione di lenone e avesse avuto da un relazione clandestina una figlia illegittima lo rivela per la prima volta la nuova biografia dedicata al maestro italiano scritta da Andrew Graham-Dixon, noto critico d’arte e conduttore televisivo britannico. Nel volume, intitolato “Caravaggio, Una vita tra Sacro e Profano” che sarà nelle librerie inglesi dal prossimo 1 luglio, sono raccontati numerosi dettagli inediti della vita dell’artista. Il Telegraph di Londra, che ha recensito in anteprima il libro rivela che oltre a dedicare interessanti pagine allo stile unico del pittore vissuto a cavallo del XVI e XVII secolo, Graham Dixon si sofferma sulla sfrenata brama sessuale di Caravaggio che condizionò estremamente la sua vita.
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Di Lorenzo Tortora da
del 21 giugno 2010
IL LAVORO DA PROTETTORE E L’ARRESTO A MALTA – Tommasoni avrebbe odiato Caravaggio anche per motivi “professionali”. Sebbene provenisse da un’agiata famiglia, Tommasoni era stato ripetutamente fermato dalla polizia papalina in compagnia di prostitute e segnalato come il loro protettore. Secondo il racconto del critico inglese durante il suo soggiorno a Roma anche Caravaggio esercitò la professione di lenone e per questo si attirò l’ira del rivale. Inoltre l’autore rivela che Caravaggio riuscì a sottrarre dalla protezione di Tommasoni Fillide Melandroni, una delle prostitute più quotate di Roma e che divenne la musa del pittore comparendo in molti suoi celebri quadri. Il libro si sofferma anche sulle vere cause dell’arresto di Caravaggio a Malta, dove era fuggito dopo l’omicidio di Tommasoni. Il pittore fu arrestato perché aveva aggredito Fra Giovanni Rodomonte Roero, uno dei più importanti cavalieri dell’Ordine di Malta. Lo testimoniano i documenti deteriorati che lo studioso Keith Sciberras è riuscito ad analizzare grazie alle più moderne tecnologie ai raggi X. Lo stesso cavaliere Roero, dopo la scarcerazione di Caravaggio nel 1609, avrebbe inseguito l’artista fino a Napoli. Lo sorprese nell’Osteria del Cerriglio – taverna che secondo le ricerche dell’autore era frequentata abitualmente da omosessuali – e qui lo ferì gravemente sfigurando anche il suo volto. Caravaggio non si sarebbe mai ripreso dalle ferite inflittegli dal rivale e un anno dopo sarebbe morto prematuramente all’età di 39 anni. «Spero con questo libro di riuscire a dimostrare il vero carattere di Caravaggio» – dichiara Graham-Dixon al Telegraph – «Non è un uomo irrazionale, come spesso ci è stato suggerito. Il pittore era solo un uomo violento che viveva in un’epoca violenta e la cui tragica storia è stata certamente una delle più straordinarie mai vissute da un’artista».


