di Riccardo De Palo dal Messaggero del 28 aprile 2021
Da decenni si favoleggia di un favoloso “tesoro” dei nazisti, che sarebbe stato nascosto dalle truppe di Hitler in fuga, alla fine della Seconda guerra mondiale. C’erano i beni della Reichsbank, ma anche opere d’arte di grande valore, oro e altri beni preziosi, in larga parte sottratti agli ebrei vittime dell’Olocausto. Il film e il libro sui Monuments Men raccontano bene la ricerca di dipinti e statue trafugati. Ed è stato certamente il tesoro ritrovato nel 1945 dalle truppe del generale Patton a Merkers, in Turingia, il ritrovamento maggiormente consistente: tonnellate di lingotti d’oro, e valuta straniera. Ma si è sempre ipotizzato che quella fosse soltanto una piccola parte dei beni trafugati dai nazisti.
Di recente, si era ipotizzato di avere identificato in Polonia un tunnel sotterraneo in cui si sarebbe trovato il leggendario treno carico di ricchezze dei nazisti; ma le ricerche non hanno dato alcun esito. Ora, il ritrovamento di un diario appartenuto a un ufficiale delle SS fornisce nuove tracce.
La prossima settimana cominceranno gli scavi, sotto un palazzo del diciottesimo secolo di Minkowskie, nella Slesia polacca, vicino al confine con la Repubblica Ceca. L’edificio era stato requisito ai tempi dell’occupazione nazista, e utilizzato come un bordello dalle truppe hitleriane. Si pensa che sotto le fondamenta si trovi il cosiddetto “oro di Breslau”, decine di tonnellate di oro e altri preziosi sottratti dalle truppe di Heinrich Himmler e spariti, alla fine della seconda guerra mondiale, dal quartier generale della polizia di Breslavia.
Al centro della storia, un diario di un alto ufficiale delle SS denominato “Michaelis” e una mappa, che i cacciatori di tesori hanno ottenuto dagli eredi del militare nazista. I documenti erano custoditi negli archivi di un’antichissima loggia massonica. L’anno scorso, quando emerse per la prima volta la notizia del ritrovamento del diario, l’attenzione era incentrata su un altro edificio della regione, dove si troverebbero 28 tonnellate di beni preziosi, nascosti in fondo a un pozzo. Ma il sito, il palazzo di Hochberg nella cittadina di Roztoka, si è rivelato di difficile accesso, scrive il Daily Mail in un reportage esclusivo.
«Mia cara Inge – si legge nel diario – porterò a termine il mio compito, se Iddio vorrà. Alcune operazioni di trasporto hanno già avuto successo. Le restanti 48 grosse casse della Reichsbank e tutte quelle appartenute a diverse famiglie, le affido a te. Soltanto tu sai dove si trovano. Possia Dio aiutari e aiuti me, a finire quanto ho iniziato». Inge sarebbe la guardiana a cui veniva affidata la custodia del sito.
Le pagine sono scritte a matite e identificano undici località della Bassa Slesia, che al tempo erano sotto occupazione nazista. C’è anche un passo, datato 12 marzo 1945, che ha attirato l’interesse dei cacciatori di tesori perduti, e che si riferisce al palazzo di Minkovskie: «Un passaggio è stato scavato nell’orangeria, che è una “casa” sicura per le casse e gli altri contenitori che sono stati inviati». Tra questi, 48 colli della Reichsbank, «in buone condizioni e ben nascosti sottoterra e sotto le piante».
Il capo della fondazione locale che sta occupandosi delle ricerche si chiama Roman Furmaniak, ha detto al giornale britannico che tra i nazisti che hanno nascosto il tesoro a Minkowskie, c’era anche un ufficiale chiamato von Stein: «Era spesso in quel palazzo, dove si trovava una sua amante. Molti alti ufficiali delle SS venivano a cercare delle prostitute».
Inge era innamorata di uno di questi ufficiali. «Pensava di dover restare uno o due anni, e poi Hitler avrebbe vinto la guerra. Non poteva certo sapere che l’intera area sarebbe finita nei confini dell’Unione Sovietica». La donna in seguito cambiò identità per nascondersi, «ma continuò a sorvegliare il tesoro sotterraneo per sessant’anni».
Furmaniak ha ottenuto tutti i permessi necessari per scavare in quest’area, e collabora con il ministero della Cultura polacco.