La Corte suprema indiana ha ordinato un risarcimento di 15,03 milioni di rupie, pari a 327 milioni di dollari, per i sopravvissuti del disastro di Bophal, il gravissimo incidente chimico del 3 dicembre 1984. Nel 1989 la Union Carbide, rilevata in seguito dalla Dow Chemicals, aveva sborsato 470 milioni di dollari di risarcimento alle vittime. Gran parte del denaro era rimasto custodito nella Banca centrale indiana, per difficoltà nell’individuazione delle vittime reali del disastro ambientale e per questioni sorte tra i governi federale e statale.
Da «Il Giornale« del 20 luglio 2004