Seimila anni fa l’agricoltura arrivò in Gran Bretagna e nulla fu più come prima. Soprattutto in fatto di sesso. Intorno al 4000 avanti Cristo gli antichi abitatori dell’isola che i greci avrebbero chiamato Prettannia e i romani Britannia cominciarono a scoprire i numerosi vantaggi economici e sociali della coltivazione dei campi e i loro capitribù, cogliendo la palla al balzo inventarono i baccanali.
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da Il Giornale del 15 maggio 2012
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Questa è in sintesi la conclusione di una ricerca dell’Università di Cardiff, che rivisitando una tecnica rivoluzionaria per la datazione dei reperti del passato, ha realizzato una cronologia dettagliata del debutto in Gran Bretagna, a quelle latitudini siamo nel pieno dell’Età della pietra, dell’agricoltura e della conseguente espansione delle relazioni sociali. Un fenomeno che secondo gli studiosi gallesi portò a profondi cambiamenti sociali, culminati nella costruzione di siti recintati dove capi e autorità spirituali davano party e banchetti per stabilizzare il proprio potere. Grandi feste sfrenate che erano un po’ l’equivalente preistorico del festival di Glastonbury – famosissimo in Inghilterra per il grande quantitativo di droga consumata dai partecipanti – con folle di uomini e donne raccolti a far festa durante l’estate e soprattutto con giovani uomini che incontravano le donne delle comunità vicine per sposarle, mentre mandrie di bestiame erano abbattute per garantire il cibo a tutti. Una sorta di «orgia comunitaria» del neolitico organizzata nei terrapieni delle colline inglesi oltre 6mila anni fa.
La tecnica di datazione dei reperti usata dai ricercatori di Cardiff è nota come sistema bayesiano, dal matematico del 18esimo secolo Thomas Bayes che offrì risultati più precisi delle datazioni dei reperti preistorici effettuate con il metodo del radiocarbonio. «In passato le datazioni di cimeli in legno e ossa si calcolavano con margini di errore anche di cento anni. Adesso invece abbiamo ridotto il margine al massimo di 20 anni», ha spiegato uno dei responsabili della ricerca, Alasdair Whittle al Guardian. «La datazione ci ha permesso di stabilire che l’arrivo dell’agricoltura in Gran Bretagna è avvenuto intorno al 4050 avanti Cristo – ha aggiunto – e che in un solo secolo ha stravolto la società e le sue relazioni. Uno stravolgimento testimoniato proprio da quei baccanali del neolitico, organizzati in luoghi recintati per suggellare la coesione sociale e le cause comuni intorno a un leader carismatico e potente. «Un capo che all’epoca – ha concluso – durante le celebrazioni attirava le masse come oggi fanno le rockstar ai festival di musica».
Insomma, la prima rivoluzione agricola britannica fu molto più eccitante della seconda, quella che fece dell’isola al di là della Manica la patria della agricoltura europea moderna. Quella che avvenne sul finire del Medioevo, quando alla cerealicoltura di tradizione tardoromana vennero sostituite le le «rotazioni» delle coltivazioni. E che fu completata con la prima selezione degli animali domestici, la creazione di razze specifiche per la carne, il latte, la lana… E che diede origine a una festa altrettanto eccitante, cioè pochissimo: il Royal show. Si tiene in luglio tra le colline del Warwickshire, dove in quell’occasione i coltivatori sensibilizzano le loro comunità sui temi della protezione della natura e la sicurezza degli alimenti. Vuoi mettere i baccanali del neolitico?
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Inserito su www.storiainrete.com il 17 maggio 2012