Molto, molto tempo prima degli orologi, delle clessidre, dei monoliti di Stonehenge e dei sistemi usati in Mesopotamia, alcuni uomini nell’eta’ della pietra scoprirono il concetto di tempo, in un remoto sito dell’Aberdeenshire, in Scozia. E’ quanto emerge dagli studi condotti dagli archeologi dell’universita’ di Birmingham, che hanno rinvenuto in un insediamento risalente a 10 mila anni fa una grande struttura usata come calendario annuale.
da BlitzQuotidiano del 16 luglio 2013
Sino a oggi, invece, la data di riferimento per il primo modo di misurare il tempo era fissata a 5 mila anni fa, nella civilta’ mesopotamica. Ma l’orologio della storia umana e’ da tirare ancora piu’ indietro. All’eta’ della pietra, intorno all’8.000 avanti Cristo, durante il cosiddetto periodo mesolitico, quando nelle zone della Scozia gli uomini erano soprattutto cacciatori e cercatori e l’agricoltura doveva ancora affermarsi. La struttura, riportata alla luce nel sito di Warren Field e formata da buche sulle quali erano piazzate grosse pietre o pilastri, era considerata come un mistero.
Ma secondo i ricercatori di Birmingham non sarebbero altro che uno strumento in grado di misurare il passaggio delle stagioni e le fasi lunari. “Il sito potrebbe fornire la prova piu’ antica, al momento disponibile, di uno strumento per rilevare lo scorrere del tempo”, si legge in una nota dell’ateneo. Secondo gli studiosi, gli uomini di Warren Field erano gia’ arrivati a un livello molto avanzato, impensabile sino ad oggi per quell’epoca. I primi calendari erano pensati per seguire il passaggio dei mesi lunari, ma non riuscivano a indicare quando un anno finiva.
In Scozia invece ci erano gia’ arrivati, grazie ad una serie di pilastri piazzati nel loro “orologio” primitivo, che permetteva loro di correggere la misurazione del tempo. “Il monumento anticipa i problemi associati coi semplici calendari lunari fornendo una correzione astronomica annuale al fine di mantenere un legame fra il passaggio del tempo, indicato dalla luna, l’anno solare e le stagioni associate”, ha detto Vincent Gaffney, a capo dell’equipe nell’universita’ di Birmingham.
Resta ora da capire esattamente a cosa servisse quel grande orologio. Si pensa che permettesse agli uomini della pietra di prepararsi al cambiamento delle stagioni e quindi adattarsi ai cambiamenti nel loro regime alimentare. Non solo, ma dagli scavi quella zona della Scozia risulta essere molto piu’ abitata e attiva, con una serie di attivita’ legate alla caccia e alla pesca.