La nuova versione politically correct di ”Le avventure di Huckleberry Finn” di Mark Twain, con 200 termini censurati perche’ ritenuti offensive, non piace agli americani. L’idea di un editing del famoso romanzo per far sparire parole come ”nigger” (negro), sostituita con il termine ”slave” (schiavo), e’ stata sonoramente bocciata: piace solo al 13% degli intervistati di un sondaggio realizzato dalla societa’ Harris su un campione di 2.379 adulti americani. La versione depurata dell’opera di Twain e’ stata realizzata dal professore Alan Gribben della Auburn University di Montgomery: non sopportando che la parola ”nigger” comparisse nel testo per 219 volte, ha pensato di sostituirla con ”slave”, cosi’ come ha eliminare il termine ”Injun” (indiano). Ma il sondaggio Harris ha rilevato che ben oltre i tre quarti del campione interpellato (per l’esattezza il 77% degli intervistati) non ha gradito i cambiamenti lessicali. Addirittura il 59% si e’ detto fortemente contrario alla novita’ decisa da Gribben, che ha trovato la compiacenza dell’editore NewSouth Book per stampare l’opera al centro di vivaci polemiche.
da del 12 aprile 2011
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Inserito su www.storiainrete.com il 15 aprile 2011