Romanticismo & clavicembali. Com’era il primo appuntamento nel 1700?

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Su “The Atlantic” Sophia Stewart lo scorso 7 maggio ha raccontato il saggio “I Humbly Beg Your Speedy Answer” Letters on Love and Marriage from the World’s First Personal di Mary Beth Norton (Princeton University Press, pp. 216, 24,95 $).

Nel 1694, una persona afflitta dall’amore scrisse a The Athenian Mercury, un periodico pubblicato dallo stampatore inglese John Dunton: “Una donna innamorata desidera sapere come può convincere in modo decoroso l’altra persona della sua passione?” La risposta che ricevette dagli esperti del giornale, ovvero Dunton e i suoi due cognati, sotto le spoglie della “Athenian Society”, fu sorprendentemente comprensiva: “In effetti, signora, è una questione delicata”, risposero, “e dovrebbe conoscere bene un uomo prima di provare qualsiasi cosa… Ad essere sinceri, riteniamo che gli uomini siano una specie di animali ingrati in questi casi… Ma il modo migliore sarà farlo nel modo più discreto possibile”.

The Athenian Mercury, che consisteva interamente di domande e risposte, fu pubblicato per sei anni a partire dal 1691 e ricevette migliaia di richieste, molte delle quali erano tentativi di capire le regole tacite degli appuntamenti e delle relazioni sentimentali. La storica Mary Beth Norton nel suo nuovo libro, “I Humbly Beg Your Speedy Answer”, raccoglie e commenta una vasta gamma di domande e risposte tratte dal giornale. Molti lettori evocavano dilemmi che ancora oggi tormentano le persone: come gestire gli affetti non corrisposti; come uscire da una relazione spiacevole; come riprendersi dall’essere stati “snobbati” o ignorati dalla persona amata e perfino spingerla alla morte: nel 1693 una donna scrisse di aver “avuto la sfortuna di far innamorare un giovane gentiluomo a tal punto da distrarlo e farlo morire”.

Il giornale The Athenian Mercury inizialmente intendeva soddisfare le esigenze dei colti frequentatori maschi dei nuovi caffè londinesi, che cercavano di istruirsi su argomenti quali la scienza, la medicina e il diritto. I lettori inviavano molte domande del tipo “Che cos’è una stella?”, “Qual è la causa del vaiolo?”, “Ballare è lecito?”. Ben presto però Dunton e i suoi co-redattori furono sommersi da domande come “Come può un uomo sapere quando una donna lo ama?” e “Chi sono i più saggi, quelli che si sposano per amore o per convenienza?”.

Sebbene sia gli uomini che le donne scrivessero a The Athenian Mercury per chiedere consigli sentimentali, Norton osserva che Dunton tendeva a raggruppare le domande sulle relazioni personali sotto la voce “questioni femminili”. A distanza di oltre 300 anni, le rubriche di consigli sulle relazioni vengono ancora spesso liquidate come articoli frivoli delle riviste femminili pur rimanendo fedeli a un unico principio costante: l’amore è confuso e difficile.

Leggendo “I Humbly Beg Your Speedy Answer” si conferma che anche quando le norme del corteggiamento e del matrimonio erano molto più codificate e le opzioni in amore e nella vita erano molto più limitate, gli appuntamenti erano comunque un’impresa piena di ansia. “Ci sono davvero così tante ambiguità in amore che è molto più facile sbagliare che avere ragione”, scriveva l’Athenian Society a un lettore che chiedeva come una donna potesse capire se un uomo la corteggiava “per matrimonio o per divertimento”. Non c’era nessun codice da decifrare, nessun trucco da usare. Il romanticismo è, dopotutto, la prova definitiva del proprio giudizio, ed è per questo che spesso esternalizziamo questo lavoro deliberativo e ci affidiamo ai consigli degli altri. Ma, come disse l’Athenian Society a un richiedente nel 1692, una cosa rimane certa come sempre: “Se sei un vero amante, non puoi disperarti per una piccola difficoltà”.

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