dal Blog di Edizioni Mediterranee
Kafka parlava con gli angeli e Einstein si interessava di telepatia. Lo avresti mai immaginato? E questa è solo una parte della storia, anche se oggi sono davvero in pochi a conoscere e narrare questi episodi. Del resto personalità di assoluta rilevanza storica tra Papi e imperatori hanno sempre avuto al loro fianco eminenti personaggi dell’ambiente esoterico pronti a divinare il futuro attraverso le più raffinate mantiche per interpretare i messaggi dell’Universo e indicare ai regnanti le scelte da compiere. Oltre ai nobili e ai potenti, in tutte le culture ritroviamo tradizionali metodi divinatori e di comunicazione con l’aldilà ad uso anche nei ceti sociali meno abbienti, segno che tali pratiche erano veramente diffuse e raccoglievano l’assenso di tutti gli strati sociali.
Non si trattava di superstizioni relegate ai ceti meno colti. Proprio così, l’uomo si è sempre occupato fin da tempi antichissimi dei fenomeni che oggi definiamo paranormali e il coinvolgimento di personalità celebri col mondo dei misteri è più ampio e profondo di quanto si potrebbe pensare.
Eminenti scienziati, studiosi, letterati hanno contribuito nel tempo ad osservare fenomeni particolari, hanno riportato personali esperienze o si sono interessati di pratiche medianiche. E’ questa una indagine affascinante e misteriosa condotta dalla ricercatrice Paola Giovetti attraverso un pezzo importante della storia delle umane esperienze, storia che invita all’obiettività abbandonando timori e pregiudizi.
Perché mai un fisico come Einstein avrebbe dovuto interessarsi di telepatia o uno psicoanalista come Jung di esoterismo, o uno scrittore come Goethe di precognizione? L’elenco è davvero lungo ma la storia parte da lontano.
Pizie, sibille, maghi, astrologi: in qualunque periodo storico andiamo ad indagare scopriamo che gli oracoli erano parte integrante della comunità e venivano regolarmente consultati sia dal popolo che dai regnanti.
Tutte le culture tradizionali e le società antiche ed ancestrali, hanno lasciato traccia tangibile di cerimoniali e riti, quindi hanno creduto nella facoltà di leggere il futuro, nei sogni rivelatori, nella comunicazione attraverso le energie sottili, nell’influenza del mondo dei morti su quello dei vivi o nella possibilità di guarigione mediante lo spirito.
I filosofi dell’antica Grecia hanno tramandato un lascito documentale ancor più dettagliato. Dall’attenzione per l’interpretazione dei sogni di Eraclito all’accettazione dell’influsso dell’aldilà sui vivi in Platone, alla descrizione degli stati estatici e la capacità di prevedere il futuro di Plutarco, la teoria della reincarnazione e la capacità di vedere il futuro erano credenze condivise e accettate da tutti, ricchi e popolani. Allo stesso modo pizie, sibille e oracoli erano celebri nel mondo classico e venivano consultati dagli appartenenti di ogni strato sociale.
Tutto finisce con l’età classica? Nel corso della storia, tra periodi più o meno dediti al libero pensiero, regnanti e politici hanno fatto abitualmente ricorso alle arti divinatorie per orientarsi su scelte personali e politiche, stringere alleanze o dichiarare guerre. Le corti di tutta Europa si sono contese maghi, astrologi e esoteristi vari che in quegli anni diventano vere e proprie celebrità, tra questi Nostradamus tenuto in massima considerazione tra gli altri da Caterina de’ Medici, John Dee alla corte di Elisabetta I, o la regina Cristina di Svezia che nei suoi anni romani si è occupata attivamente di alchimia. Anche Papa Benedetto XIV, al secolo Prospero Lambertini, col suo de canonizatione, testo tuttora fondamentale per le cause di beatificazione e canonizzazione, è stato il primo a disciplinare i fenomeni paranormali.
Lascia che ti dica una cosa. Nello scorrere dei secoli l’interesse per l’esoterismo è rimasto invariato, anche se è evoluto ed è cambiato come sono cambiate ed evolute tutte le umane scienze. Il filosofo Immanuel Kant ad esempio dedicherà tempo e riflessioni al caso dello scienziato e veggente svedese Swedenborg. Dalla metà dell’Ottocento l’interesse si sposta sulla medianità, e dalla seconda metà del novecento in poi l’attenzione si dirige verso le capacità psichiche. Tante sono le celebrità, scienziati, artisti, scrittori, che hanno osservato, ricercato e studiato fenomeni particolari o semplicemente hanno raccontato esperienze vissute nel quotidiano. Albert Einstein si interesserà di telepatia e scriverà la prefazione di un testo sull’argomento, Carl Gustav Jung scriverà la prefazione all’edizione tedesca del libro oracolare I:ching, Cesare Lombroso studierà il caso della medium Eusapia Palladino, scrittori del calibro di sir Arthur Conan Doyle e Victor Hugo avranno esperienze dirette in campo medianico, Goethe affermerà di aver scritto il suo capolavoro giovanile I dolori del giovane Werther senza avere un solo ricordo cosciente di averlo fatto e allo stesso modo in vari scritti racconterà episodi attribuibili ad una sensibilità sottile per la realtà che lo circonda. Allo stesso modo artisti come Kafka e Chagall narreranno entrambi episodi della vita in cui una forza angelica si manifesta loro per aiutarli ad affrontare un periodo particolarmente doloroso.
Può la mente umana lasciarsi ingannare da ingenuità e superstizione mentre scrive pagine indelebili della Storia e elabora capolavori dell’umano ingegno? C’è molto da riflettere, con la mente libera e il sincero interesse per la conoscenza.