Sono più di 45 mila le copie vendute in un anno in tutto il Giappone per il “Mein Kampf” di Adolf Hitler in versione manga. «Si tratta di un libro famoso, ma sono ancora poche le persone che l’hanno letto», ha commentato Kosuke Maruo, il direttore di East Press, la casa editrice che ha pubblicato il manga col titolo tradotto di “Waga Tousou” (“La mia battaglia”), ammettendo che il successo del libro è andato oltre ogni più rosea previsione. Sui siti internet, scrive il quotidiano “Asahi Shinbun” si moltiplicano le critiche soprattutto da parte della Germania che valuta l’opera «immorale e di propaganda nazista», mentre la casa editrice – che ha pubblicato in fumetti anche opere come “Il principe” di Machiavelli e la “Divina Commedia” di Dante nonché un adattamento da “Il Capitale” di Carlo Marx – ha dichiarato di non aver ricevuto alcuna critica diretta. Il manga è stato pubblicato nel novembre 2008 ed ha subito attirato l’attenzione e le perplessità dei media stranieri, a cui sono seguite aspre polemiche. Dal dopoguerra fino a oggi la Germania e altri paesi del mondo non hanno autorizzato la ripubblicazione del “Mein Kampf” mentre in Giappone la casa editrice Kadokawa Bunko dal 1973 ha tradotto e stampato il libro di Hitler pur non essendo in possesso dei diritti dell’autore, ma appellandosi alla Convenzione di Berna e alle regole su traduzione e libera pubblicazione dei testi. «Diffondere nuovamente quest’opera non ha alcun significato simbolico, ma può rievocare le sofferenze patite dalle vittime del nazismo. Dopotutto – rilevano fonti del ministero del Finanze della Baviera, titolare dei diritti d’autore del libro scritto da Hitler nel 1924 – è difficile pensare che sia un manga il mezzo più adatto per rappresentare in modo critico il significato dell’opera». In passato la Germania aveva più volte tentato – senza successo – di impedire che nel Sol Levante si mandasse in libreria l’opera, mentre cinque anni fa, su richiesta tedesca, era stata vietata la distribuzione di un altro manga su Adolf Hitler. «Pubblicare la versione manga di quest’opera è rischioso, ma si tratta comunque di un’idea nuova. Penso però che se molte persone comprano il fumetto e si rendono conto in modo critico di cosa si tratta, forse l’iniziativa manga potrebbe avere un significato», ha osservato l’inviato in Asia del “Financial Times Deutschland”, Martin Koelling.
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Inserito il 15 settembre 2009