di Marianna Iannaccone da Dagospia del 7 agosto 2021
“L’arte resa muta dall’autorità” scriveva Shakespeare nel sonetto 66. Parole che oggi, nell’era di internet e della democrazia digitale, potrebbero sembrare distanti anni luce dall’era del Bardo.
Eppure un subdolo, sinistro e agguerrito atto di censura è avvenuto proprio su Wikipedia, la “madre” della libera informazione, enciclopedia democratica, sulla quale, invece, gravano ombre Orwelliane. Insomma Wikipedia non è più quella di una volta, signora mia!
Lo scorso giugno infatti, una schiera di amministratori inglesi, ha cancellato e censurato una pagina dedicata alla connessione tra Shakespeare e l’umanista, traduttore e lessicografo Anglo-Italiano John Florio.
La questione della paternità delle opere di Shakespeare va avanti da diversi secoli. Queste teorie sono approfondite in una pagina Wikipedia: Shakespeare Authorship Question, che il giorno 20 Giugno 2021 ha avuto un nuovo candidato: il grande umanista Anglo-Italiano John Florio, contemporaneo di Shakespeare, creativo linguista, inventore di proverbi e composti, attivo nel teatro e straordinario traduttore.
Ci si è sempre domandati: come faceva il Bardo a conoscere così bene la lingua Italiana, i luoghi Italiani citati nelle sue opere e gli autori Italiani dai quali ha preso in prestito le trame (lette in Italiano) per le sue opere?
Gli studiosi dicevano che John Florio fungeva da amico, tutore, traduttore e costante aiuto di Shakespeare. Ma questo può bastare per spiegare le tante, troppe connessioni che vi sono tra i due autori? Perché i due scrivevano anche allo stesso modo, creavano le stesse parole, gli stessi proverbi e composti Inglesi.
Ma la pagina Wikipedia di John Florio ha avuto brevissima vita: dopo averlo definito “The Monster”, amministratori e redattori Inglesi in poche ore hanno completamente cancellato tutti i paragrafi che spiegavano le tantissime similitudini e connessioni tra Shakespeare e John Florio, parola dopo parola, fino a lanciare la richiesta di eliminazione totale della pagina.
I motivi? “Informazioni poco rilevanti”, “Fonti vecchie”: queste sono state le banalissime e imbarazzanti scuse utilizzate per cancellare, indisturbati, oltre ventimila parole e dodici paragrafi, terrorizzati che le informazioni potessero essere lette pubblicamente dal mondo intero e girare indisturbate sull’enciclopedia “democratica”.
Ma non è finita qui, perché la pagina originale è stata successivamente sostituita da un’altra che contiene informazioni non solo poco veritiere, ma che mirano soprattutto a distorcere e a minimizzare l’enorme importanza di Florio nelle opere del Bardo.
Un esempio è la oramai famosa infondata bufala che gira su vari siti internet, e che rimane invece indisturbata (chissà perché), su Wikipedia: la “Crollalanza”, basata su tesi false, inesistenti, che ha cancellato così, in pochi minuti, centinaia di fonti a testi accademici e pubblicazioni dei più noti studiosi Shakespeariani.
E qui si evince tutta l’ipocrisia degli amministratori Inglesi, che spalleggiati dai sostenitori degli altri candidati, hanno trattato John Florio diversamente dagli altri “puro sangue” Inglesi: mentre nelle altre pagine dei candidati è stato permesso di inserire studi comparativi sulle similarità stilistiche di altri autori con lo stile di Shakespeare, per la pagina di John Florio non è stato concesso di inserire i numerosi proverbi coniati da Florio nelle sue opere e poi utilizzati successivamente nelle opere di William Shakespeare.
Perché questa censura a senso unico, con il chiaro intento di inserire nella pagina Wikipedia solo una grande bufala basata su notizie infondate, e riducendo la pagina di John Florio ad un articolo clickbait di seconda mano per meri sfuggenti e non informati appassionati di teorie cospirazioniste? In un sito che si prefigge di diffondere l’informazione libera e, soprattutto, che deve necessariamente contenere fonti solide e tesi valide?
Wikipedia ha completamente offuscato e coperto tutti i dettagli che riguardano la vera relazione tra i due autori. Da questa censura e l’impossibilità di avere alcun dibattito o replica dagli amministratori Inglesi, si evince l’enorme potenziale di Wikipedia e l’inquietante pericolo derivante da un uso distorto del sito, nel quale sono coinvolti agenti che indirizzano l’informazione a proprio piacimento e a discapito della libera informazione.
La grande similitudine in termini di stile, parole, proverbi che c’è tra John Florio e Shakespeare è impressionante, ma i lettori di Wikipedia questo non lo sanno, e non possono saperlo. Eppure hanno il diritto di poter leggere queste informazioni liberamente e di giudicare da sé chi è il candidato più attendibile alle opere Shakespeariane, non avere delle informazioni distorte, censurate da amministratori che non vogliono far trapelare la verità.
Perché John Florio deve essere reso muto dall’autorità? La risposta forse c’è: sono e l’enorme mole di informazioni e similitudini tra i due autori che lo porterebbe ad essere considerato un candidato più pericoloso rispetto ad altri, e le sue origini straniere danneggerebbero il simbolo universale dell’identità Inglese.
Con questa censura, Wikipedia e la questione della paternità delle opere Shakespeariane è stata definitivamente smascherata: vanno bene tutti, purché non ci sia “The Monster.” La grande istituzione culturale globale non è più attendibile!
Il link per la versione originale su Wikipedia poi censurata: https://florioshakespeare.miraheze.org/wiki/Main_Page