Sandro Provvisionato se n’è andato a 66 anni, la sera del 30 ottobre 2017. Se n’è andata una bella persona in primis: buona, mite, preparata, aperta al confronto, curiosa… e poi se n’è andato un giornalista serio, preparato, intelligente. Con Sandro abbiamo creato – era la primavera / estate 2000 – il sito di “Storia In Rete” per creare uno spazio che fosse come noi, diversi in tutto tranne che nella consapevolezza che la cappa del conformismo culturale, storico e giornalistico andava per lo meno incrinata.
Poi, quando è nata la rivista Sandro ha collaborato sui suoi temi (i misteri d’Italia ma anche i retroscena dell’11 settembre) fino a due numeri fa. Quindi la perdita è totale: umana e professionale. Negli ultimi mesi l’ottusità di alcuni finti amici si è scatenata contro “Storia In Rete” responsabile di essersi troppo aperta al dialogo. Una polemica lunare per gente come Sandro che, proveniente dall’estrema sinistra, ha sempre saputo e voluto confrontarsi senza rancore e senza pregiudizi con chi stava dall’altra parte. Un caso non isolato ma certo non frequente.
Mancherà quel suo sorriso bonario e tenero – Sandro era di quelli che sorrideva non solo con le labbra ma con tutto il volto e soprattutto con quegli occhi che mi facevano sempre venire in mente un altro gigante buono: Bud Spencer – e quella sua onestà che l’ha guidato da inviato in giro per il mondo e in tanti libri-inchiesta pieni di fatti e collegamenti, segno di una professionalità solida perché costruita nel tempo. Sembrerà retorico ma credo sia proprio così: da oggi il mondo è un po’ più grigio e spento. Invece il cielo è già un po’ più luminoso. Salendoci Sandro avrà avuto una bella sorpresa che forse non si aspettava: c’era qualcuno pronto ad accoglierlo a braccia aperte e ad annunciargli una nuova vita. (F.An.)