In coincidenza con il centenario del ritorno di Lenin a Pietrogrado (il 16 aprile 1917 secondo il calendario gregoriano, il 4 secondo quello giuliano usato allora in Russia), aumenta la popolarità del leader bolscevico che, con le sue parole, pronunciate sin dal suo arrivo in treno alla stazione Finlandia, accolto dalla Marsigliese, marinai sull’attenti e una folla di sostenitori, pose le basi e accese la miccia della Rivoluzione d’ottobre.
dal del 23 aprile 2017
Il sondaggio, cresce la popolarità di Lenin
Un sondaggio dell’Istituto indipendente Levada effettuato fra fine marzo e il 3 aprile pubblicato nei giorni scorsi indica che il 56 per cento dei russi è convinto che il ruolo di Lenin nella storia del paese sia stato in parte positivo (41 per cento) o del tutto positivo (15 per cento), contro il 40 per cento dello scorso anno (rispettivamente 29 per cento e 11 per cento). Solo il 14 per cento dei russi sostiene come positiva la distruzione delle sue statue (avvenuta copiosamente in Ucraina dopo la rivoluzione della Maidan). Il consenso di cui gode Lenin in Russia è in questi giorni al massimo da quando, nel 2006, l’istituto di sondaggi ora considerato come agente straniero (in attuazione alla legge del 2012 sulle organizzazioni non governative che si occupano di politica e ricevono finanziamenti dall’estero) ha iniziato a interessarsi alla percezione del ruolo del leader bolscevico nella storia: da allora il 17 per cento di russi in più ha una opinione positiva del primo leader sovietico. Il 58 per cento dei russi ritiene che i suoi resti debbano essere sepolti da qualche parte (in particolare al cimitero Volkonslky di San Pietroburgo e alle pendici del Cremlino) e il 31 per cento che debba essere invece mantenuto aperto il Mausoleo sulla Piazza Rossa di Mosca (erano il 25 per cento nel 2012, il 38 per cento nel 2016).