Dimenticatevi quello che sapete su Stonehenge. Prima, molto prima, c’era Larkhill. E (probabilmente) l’ultimo sito scoperto dagli archeologi inglesi, come importanza per i suoi contemporanei, era di gran lunga più rilevante del complesso sacro (o almeno, tale è ritenuto) più famoso della preistoria.
di Giovanni Vasso per del 23 novembre 2016
Secondo le ricerche degli archeologi, la struttura scoperta a Larkhill, che dista poco meno di tre chilometri da più famoso centro cerimoniale, sarebbe stata costruita ben mille anni prima di Stonehenge. Una datazione ritenuta possibile fa risalire la costruzione al 3650 avanti Cristo. Le dimensioni del sito sono rilevanti, e molto: il diametro è di circa duecento metri, quello di Stonehenge, invece, è lungo poco più di novanta metri. Il sito di Larkhill, secondo le ricostruzioni, sarebbe stato allestito su due cerchi concentrici, suddiviso in migliaia di fossati su cui, probabilmente, si sarebbero allestite palizzate di legno e terrapieni.
All’interno degli scavi sono stati ritrovati numerosi reperti. C’erano decine e decine di vasi deliberatamente rotti, resti umani (tra cui alcuni crani) e delle curiose anfore, dalla capacità di quasi sei litri l’una, in cui – stando alle ipotesi degli studiosi – i fedeli custodivano il brodo di carne dopo i sacrifici in cui venivano offerti capi di bestiame agli dei.
Sito più antico e più grande, centro propulsore di religione e politica tribale. Un’area che sembrava schiacciata dal fascino di una sola grande cartolina in realtà è piena di segreti che potrebbero svelare, una volta e per tutte, uno dei più ancestrali misteri d’Europa.
Larkhill, come Stonehenge, per ora conserva intatti i dubbi di storici e archeologi sulla loro costruzione e consacrazione. Ma l’ultimo ritrovamento sposta ancora più indietro le lancette della storia svelando, per chi non lo avesse ancora capito, quanto sia affascinante, ricca e misteriosa la troppo bistrattata preistoria del genere umano.