Oggi le riviste femminili danno consigli su come essere più avventurose a letto, ma nell’era vittoriana era fortemente sconsigliato eccitarsi troppo e provare nuove posizioni. Tutto è raccontato nel libro ‘Unmentionable: The Victorian Lady’s Guide to Sex, Marriage, and Manners’ guida al sesso, matrimonio e alle buone maniere scritta dalla storica Therese Oneill, che dà dettagli sulle norme puritane di allora.
di Valerie Siebert per “Daily Mail”, traduzione da Dagospia
Ad esempio, fare sesso in piedi o con le gambe tirate era fuori discussione. Secondo gli esperti: «Nessuna donna può desiderare un simile rapporto perché così non gode. Una donna di costituzione delicata, in queste posizioni può farsi molto male».
Le donne non dovevano fare sesso dopo un lauto pranzo perché rischiavano un infarto, né dovevano farlo dopo una serata alcolica, in quando i figli concepiti da ubriachi sarebbero nati affetti da idiozia e malattie nervose. Le mutandine erano aperte all’inforcatura, così da rendere più facile l’evacuazione, in compenso le donne erano vestite con molti strati per coprire le forme. Le donne dovevano evitare in ogni modo di essere al centro del dibattito pubblico e del gossip. Anche pulirsi le parte intime era considerato atto impuro. Dal punto di vita igienico, le carenze erano parecchie. Per mascherare gli odori cattivi emanati dal corpo, le donne si profumavano con olio e talco. E non immaginate i profumi di oggi. Spesso si trattava di ambra grigia, ottenuta dallo sperma di balena o dal musco di sterco.
Lavarsi spesso era altamente sconsigliato dai medici. Immergere in acqua l’intero corpo lo rendeva, secondo loro, più vulnerabile alle infezioni, quindi meglio usare una spugna e dell’acqua gelata. I capelli si lavavano con ammoniaca e acqua calda, oppure si usava succo di cipolla. Le donne vittoriane si truccavano ma con cosmetici altamente tossici. L’eyeliner era fatto con l’inchiostro per scrivere, la belladonna (velenosa) era usata come ombretto e il fondotinta era una pasta bianca di piombo. Per avere l’aspetto più giovane, si ricorreva al grasso animale, spalmato sulla pelle, e per togliere le rughe si usavano fette di carne.
Allora come oggi, le donne stavano a dieta. Per perdere peso ingurgitavano arsenico e stricnina, oppure ingoiavano il verme solitario, che poi sarebbe stato ucciso con ulteriori farmaci o rimosso chirurgicamente. Con il marito, le vittoriane dovevano essere obbedienti e mansuete. Siccome l’utero era considerato una concentrazione di tutti i mali, le donne dovevano tenersi sempre occupate e pensare ad altro.