Storia in Rete di aprile ha come pezzo di copertina, in concomitanza con le importanti elezioni del 13 e 14 aprile prossimi, un tema di riflessione per i lettori: come trattatano la Storia le nostre elite di potere? Ne esce uno sconsolante panorama, che davvero non risparmia nessuno (“La Casta e la Storia”, di Fabio Andriola). Postilla di questo excursus, un corsivo sul nostro Eroe dei Due Mondi, finito nella “monnezza” con il resto della coscienza nazionale italiana, e proprio nel suo duecentenario (“Ma che ci frega di Garibaldi?” di Emanuele Mastrangelo). Continua quindi il viaggio attraverso la storia di veri, fasulli o presunti golpe della storia italiana postbellica, con Giano Accame che ci spiega la bufala del “Piano Solo”. Due anticipazioni seguono, quindi, per esplorare aspetti poco conosciuti del regime hitleriano: la liquidazione dei vertici rivoluzionari delle SA nel 1934 (“la Purga di Hitler”, anticipazione dal libro di Sergio de Santis “La notte dei lunghi coltelli”, ed. Avverbi) e la vicenda del dottor Theo Morell, il medico personale di Hitler, il cui incalcolabile peso nella storia della Germania nazista è oggetto del di un libro di David Irving ora tradotto in italiano (da cui sono tratte le pagine pubblicate in questo numero) “Il medico di Hitler”, (ed. Clandestine). E ancora, un rapido viaggio all’inferno, nella Germania occupata del 1945, che un recente volume (inedito in Italia) mostra aver pagato le colpe del nazismo sulla pelle della popolazione civile (“Dopo il Reich”, di Alberto Lancia). Aldo A. Mola ricorda che centosessantanni fa, durante il Quarantotto, Carlo Alberto lasciò in eredità ai suoi successori lo Statuto Albertino che – molti dimenticano – fu la prima Costituzione d’Italia (“Ci vollero quattro settimane per fare una buona costituzione”), mentre Armando Russo si sposta un po’ più a sud di Torino, e qualche decennio prima del Quarantotto, per raccontare come a Cosseria i granatieri piemontesi fermarono per due giorni l’avanzata di Napoleone in Liguria, nel 1796 (“E Napoleone si ruppe i denti sui granatieri…”). Ancora a ritroso nel tempo, Storia in Rete esplora gli arcana imperii dell’Inquisizione Spagnola in Sicilia nel 1600 (“La Dogana di Dio”, di Salvatore Pappalardi) e i dispetti fra cardinali nella Roma del ‘500, quando fra pasquinate e dipinti erotici, due grandi porporati del Rinascimento – Ferdinando de’ Medici e Alessandro Farnese – si contesero il dominio sul Soglio di Pietro anche tramite la bella (e virtuosa) figlia del Gran Cardinale, Clelia Farnese (“Davvero il Medico cavalcò la Mula Farnese?” di Patrizia Rosini). Infine Storia in Rete vi anticipa un appetitoso (in tutti i sensi) assaggio del volume di Giacinta d’Agostino “Di bocca in bocca” (ed. FN). E ancora, le rubriche, le recensioni, le notizie dal mondo della storia, e la polemica botta-e-risposta sul caso Galileo-Ratzinger.