Il tribunale di Novorossijsk ha condannato le tre: “Mancanza di rispetto per le vittime”. Un altro caso a Orenburg, dove un gruppo di 16enni si è esibita a scuola davanti alle proprie famiglie nella danza resa celebre da Miley Cyrus con indosso body a strisce arancioni e nere, colori che fanno riferimento al nastro di San Giorgio, simbolo patriottico russo. Risultato: scuola di danza chiusa e via a un’indagine federale
di Gianni Rosini dal FattoQuotidiano del 29 aprile 2015
Incarcerate e multate perché hanno ballato il Twerk. A più di tre anni di distanza dall’arresto delle Pussy Riot che inscenarono la loro “preghiera punk” all’interno della Cattedrale di Cristo Salvatore, a Mosca, in Russia è di nuovo polemica, dopo le decisioni di tribunali e forze dell’ordine di punire per “teppismo” e “oscenità” un gruppo di ragazze che si è esibito nel ballo sexy nato negli Stati Uniti davanti a un monumento ai caduti, a Novorossijsk, nel sud del Paese, e una scuola di ballo che ha fatto “twerkare” su un palco ragazzine under 16 davanti alle proprie famiglie, a Orenburg, vicino al confine con il Kazakistan.
Nessuna manifestazione antigovernativa, protesta in favore della democrazia o blitz femminista. Questa volta, dietro alle esibizioni giudicate eccessivamente sexy e “inappropriate”, non c’è alcun intento politico. Ciò che ha portato alla condanna delle sei ragazze di Novorossijsk da parte del tribunale locale, riporta la tv governativa Russia Today, è il fatto che abbiano girato un video, in pochi giorni diventato virale su Youtube, mentre scuotevano e ondeggiavano i loro fianchi di fronte a un monumento ai caduti della Seconda Guerra Mondiale, il Malaya Zemlya Memorial. “Condanniamo queste ragazze – ha dichiarato Viktoriya Dikaya addetto stampa del dipartimento dell’Educazione cittadino – ogni centimetro di questa terra è macchiato dal sangue (dei combattenti). È stato inappropriato”. Il tribunale ha così deciso di non perdonare la “mancanza di rispetto” nei confronti delle vittime russe della battaglia di Novorossijsk del 1943, quando l’Armata Rossa cacciò l’esercito nazista e riconquistò la città, scalo d’importanza strategica sul Mar Nero.
Nonostante le sei ragazze abbiano spiegato che il loro intento era quello di diffondere il video per pubblicizzare la loro scuola di danza, il tribunale locale ha deciso, il 25 aprile, di condannare due di loro a 15 e una a 10 giorni di reclusione. Altre due protagoniste del videoclip, per motivi di salute, non finiranno in carcere, ma dovranno pagare una multa. Solo una delle sei ragazze, tutte sotto i 30 anni, ha evitato la condanna perché non ancora sedicenne e, quindi, non perseguibile.
E non perseguibili sono anche le ragazzine, tutte sotto i 16 anni, che sempre ad aprile si sono esibite su un palco di Orenburg, davanti alle proprie famiglie, nella danza resa celebre da Miley Cyrus e che sta spopolando tra i giovani in Europa e negli Stati Uniti. Lo spettacolo, intitolato Winnie the Pooh e le Api, inizia con la versione russa del celebre orso che entra sul palco in cerca di miele. La sua ricerca viene interrotta dal gruppo di allieve della scuola che, salite sul palco con body a strisce orizzontali arancioni e nere, colori che fanno riferimento al nastro di San Giorgio, simbolo patriottico russo, si scatenano nella danza ondeggiando i loro fianchi.
Uno spettacolo che, dopo la pubblicazione e il grande successo del video su Youtube, ha provocato la chiusura della scuola di danza e l’apertura di un’indagine federale con l’accusa di “oscenità”, con il responsabile per la difesa dei minori russo che ha definito i coreografi dei “porci”. Per questo secondo episodio non è ancora stata emessa una sentenza, visto che dovranno essere valutate le responsabilità degli organizzatori che, secondo la legge, rischiano una condanna che può arrivare fino a tre anni di carcere.