Vi siete mai chiesti da dove nasce il Punto Interrogativo, il Punto Esclamativo e l’espressione “Mettere i puntini sulle i”? Ebbene…ancora una volta il nostro amico Medioevo, il famoso periodo simbolo dell’ignoranza e della cupezza culturale! Tre pillole molto interessanti da usare in qualsiasi occasione.
di Emiliano Amici da Sguardo sul Medioevo del 31 marzo 2015
La storia del Punto Interrogativo
Nel greco antico il punto interrogativo come ora lo utilizziamo per la formulazione della domanda era sostituito dal punto e virgola: il punto interrogativo vero è un’invenzione Medievale (tanto per cambiare) all’epoca in cui erano particolarmente attivi i monaci copisti. Furono proprio loro che, per sottolineare le domande, solevano scrivere a fine frase “qo” che significava “questio” (domanda). Successivamente, per evitare confusione all’interno della frase, il “qo” venne stilizzato trasformando la “q” in una sorta di ricciolo e la “o” in un punto facendo nascere il punto interrogativo (?).
Il Punto esclamativo
Anche questo segno molto usato è un’invenzione medievale. Furono sempre i copisti ad inventarlo quando, per sottolineare la gioia o sorpresa, scrivevano a fine frase “io”. Nel tempo la “i” passò sopra la “o” che, anche in questo caso, si trasformò in un punto (!).
Mettere i puntini sulle “i”
Anche questa frequentissima espressione è invenzione dei cosiddetti Secoli Bui. La locuzione è utilizzata quando si vuole puntualizzare una cosa onde evitare equivoci. L’espressione risale agli albori della storia della scrittura ma la “i” era sprovvista di puntino; questo, come è facile immaginare, creava sovente incomprensioni perchè risultava complicato distinguerla dalla “m” e dalla “u”. Proprio in questa circostanza, il puntino sulla “i” si affaccio alla storia con l’obiettivo di facilitare la lettura proprio per evitare errori…ecco perchè “mettere i puntini sulle i” è anche sinonimo di pignoleria e chiarezza.