Home Archivio arretrati L’Italia va alla guerra. Storia in Rete numero 56, giugno 2010

L’Italia va alla guerra. Storia in Rete numero 56, giugno 2010

Storia in Rete di giugno esplora i retroscena dell’entrata in guerra dell’Italia settant’anni fa, quel fatale 10 giugno 1940: ambizione? Ideologia? No. Forse alla base di tutto vi era una cosa sola: la paura. Poi – con l’occasione dei Mondiali del Sudafrica – racconta i legami fra Fascismo e calcio durante l’epoca della trasformazione del gioco del pallone da sport a vetrina politica mondiale. Quindi, uno sguardo su due grandi statisti dell’Italia del Novecento: Giolitti e il suo fallito tentativo nel 1920 di avocare al Parlamento il diritto di dichiarare guerra e De Gasperi, con un bilancio attualissimo delle sue scelte politiche improntate al pragmatismo. Continua poi l’avventura dell’Italia fra le stelle a cura di Storia in Rete e dell’Agenzia Spaziale Italiana, e si apre un nuovo inquietante dossier: i retroscena dell’Operazione “Anthropoid”, il piano della resistenza cecoslovacca per assassinare il Protettore di Boemia-Moravia Reinhardt Heydrich, il temutissimo capo dell’RSHA nazista e vice e rivale di Himmler. Si conclude invece un’altra vicenda di servizi segreti: quella dello ZA, il servizio segreto creato da Mussolini nel 1944 per impedire ai nazisti di sottrarre l’Alto Adige alla Repubblica Sociale Italiana. E sempre in tema di Guerra Civile italiana, le sconvolgenti rivelazioni del RIS di Parma sulla morte di Duccio Galimberti, il capo partigiano di GL trucidato dai fascisti. Rivelazioni che costringono a rivedere buona parte della ricostruzione – finora data per buona anche dai tribunali – della fine del partigiano. Quindi, l’ultimo dei fratelli di Napoleone: Gerolamo, il minore. Re Fifì, un personaggio pieno di vizi per il quale il nome “Bonaparte” era troppo pesante. Infine la singolare vendetta del commediografo francese Anouilh contro i francesi che – nel dopoguerra – epurarono duramente i collaborazionisti di Vichy, fra cui il suo amico Brasillach: togliere il saluto e condannare alla morte civile chi non aveva impedito questo spargimento di sangue fra fratelli. Tutto questo e molto altro su Storia in Rete di giugno.

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