dal Barbadillo del 16 agosto 2013
Pronta la risposta del Comitato 10 Febbraio che «considera disgustose le affermazioni del vicesindaco di Roma Luigi Nieri, che ritiene che le foibe e l’esodo giuliano-dalmata non siano un problema che riguarda i romani». Secondo il comitato, che da anni è impegnato nel riallacciare i fili di una storia per troppo tempo oscurata, «contrapporre i morti italiani antifascisti alle vittime italiane delle foibe, in un’assurda competizione, è un’operazione meschina e vergognosa, figlia di una cultura politica dell’odio che non possiamo non condannare».
Anche da parte di Fratelli d’Italia è arrivata una risposta allarmata: «La dichiarazione del vicesindaco Nieri con cui annuncia che Roma non farà i viaggi della memoria e non ricorderà le foibe è ignobile e deve essere smentita o seguita dal ritiro della delega da parte del sindaco Marino». Per i dirigenti romani di FdI l’uscita di Nieri è scomposta anche dal punto di vista storico: «Roma non solo accolse i profughi istriani, giuliano e dalmati in fuga dall’orrore ma esiste anche una legge dello Stato, n. 92 del 2004, che dispone l’obbligo per le scuole e le istituzioni di onorare e far conoscere la tragedia italiana degli infoibati per decenni nascosta e mistificata dalla storiografia sinistra e di sinistra».
L’infelice battuta del vicesindaco arriva pochi mesi dopo un gesto altamente simbolico avvenuto a Roma proprio per rinsaldare il legame tra la Capitale e la tragedia che colpì i nostri connazionali in quel frangente drammatico: la nuova “Casa del ricordo dell’esodo degli istriani fiumani e dalmati” nata per tenere viva la memoria storica e consegnata all’associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e alla società di studi Fiumani. Chissà che destino aspetta questa struttura dopo le parole choc del nuovo vicesindaco.
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I comunisti, anche riverniciati di rosellino, sono sempre gli stessi.