Wilson (1856-1924) è stato presidente USA dal 1913 al 1921. La sua idea dei “14 punti” – e segnatamente quella sulla cosiddetta “autodeterminazione dei popoli” – venne imposta ai paesi europei sconfitti alla fine della Grande Guerra ma si tradusse – al contrario – nella creazione di Stati multietnici quali Polonia, Iugoslavia, Romania e Cecoslovacchia dalle ceneri dell’Impero Austroungarico o con territori strappati alla Russia caduta nella guerra civile.
La Cecoslovacchia nacque nel 1918 dalle ceneri dell’Impero Austroungarico, unendo la Boemia – abitata dai cechi nella zona centrale e da tedeschi in quelle periferiche – all’Ungheria settentrionale, ribattezzata “Slovacchia” e abitata oltre che da slovacchi, da consistenti minoranze ungheresi, rom, polacche, rutene e tedesche. Nel 1938, in seguito agli accordi di Monaco le due regioni vennero separate e la Boemia dovette cedere alla Germania i Sudeti – popolati in maggioranza da tedeschi – ma pochi mesi dopo anche la parte ceca del paese fu occupata da Hitler e sottoposta ad un protettorato. Nel 1941 – in seguito alla dichiarazione di guerra del Reich agli Stati Uniti – i nazisti rimossero la statua di Woodrow Wilson, che non fu più ripristinata, nemmeno con la fine dell’occupazione tedesca nel 1945.
Hanno presenziato alla cerimonia il presidente ceco Vaclav Klaus e il suo predecessore, l’icona dell’anti-comunismo Vaclav Havel.
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Inserito su www.storiainrete.com il 13 ottobre 2011