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di Francesco Specchia da Libero Quotidiano del 26 gennaio 2011
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Fino al settembre ’43, insieme a lei, 1500 ebrei vennero ospitati in questo piccolo paese delle Alpi Marittime francesi, finito sotto il controllo del nostro esercito. A raccontarne la storia è il documentario Vacanza dall’Olocausto che History ha trasmesso per la Giornata della Memoria. La storia è bellissima. Nel ’42, temendo lo sbarco degli anglo-americani, tedeschi e italiani occupano anche il sud della Francia, che appartiene a Vichy. I nostri gestiscono l’area dalle Alpi a Nizza, che include anche la Corsica. Molti ebrei fuggono nella zona di occupazione italiana per sfuggire ai nazi. Ma le nostre truppe non li perseguitano. Anzi. Lì si parla francese, italiano, polacco, tedesco e yiddish. Gli ebrei si integrano perfettamente; organizzano partite di calcio, la sera ballano insieme, le donne imparano le canzoni italiane e i maschi sfidano i nostri in incontri di boxe. E vi sorge una sinagoga. Dieci mesi di tolleranza che farebbero la fortuna di uno sceneggiatore tv…
Uno spezzone del documentario di History Channel, anticipato da “Libero quotidiano”
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=cikcV68mLSc&feature=player_embedded[/youtube]
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Inserito su www.storiainrete.com il 17 febbraio 2011
e dopo i dieci mesi? non mitizziamo un episodio….barbarie ne abbiamo fatto anche noi italiani nei confronti degli ebrei
Mitizzare non è mai buona norma. Ma i chiaroscuri nella storia servono a far capire meglio che gli eventi sono complessi e che non esistono marcate separazioni fra “buoni” e “cattivi”.
D’ACCORDO CON EMANUELE.
forse non la pensano così greci, albanesi e jugoslavi (tra i tanti)…
andate a vedere il documentario La guerra sporca di Mussolini, poi ne riparliamo…
Forse generalizzare ci porta a non vedere che le questioni storiche sono *un pochino* più complesse di come raccontate in certi documentari…
Gli italiani erano interessati a una guerra di conquista, non di sterminio. Commisero feroci rappressaglie contro la guerra civile, ma a differenza dei tedeschi e degli ustasca, non volevano fare genocidi razziali ed protessero quindi gli ebrei sotto la loro giurisdizione. è naturale che la donna da ebrea parli così, ma un jugoslavo può benissimo pensarla diversamente.