Home In primo piano “La Pista Inglese”, un’indagine sempre attuale sulla fine del Duce

“La Pista Inglese”, un’indagine sempre attuale sulla fine del Duce

Il 2 gennaio, nelle edicole, allegato a “Il Giornale”, sarà possibile trovare l’ottavo volume della monumentale opera di Renzo De Felice su Mussolini e il Fascismo, dedicata a «La guerra civile 1943-54». Allegato al corposo volume del grande storico, i lettori del quotidiano fondato da Indro Montanelli e diretto da Alessandro Sallusti troveranno la ristampa di un libro che ha fatto molto discutere e che ancora oggi è al centro di polemiche, di attenzioni e di tesi di laurea: «La pista inglese. Chi uccise Mussolini e Claretta», scritto da Luciano Garibaldi e pubblicato nel 2002 dalle edizioni Ares. Luciano Garibaldi è, fin dalla fondazione, il titolare della rubrica di corrispondenza con i lettori di «Storia in Rete» ed è autore di oltre trenta volumi di storia tradotti in tutto il mondo («Un secolo di guerre» fu pubblicato anche in cinese, a Pechino).

speciale-mussolini-storia-in-rete
VUOI SAPERNE DI PIU’ SULLE ULTIME ORE DI MUSSOLINI? LEGGI LO SPECIALE DI STORIA IN RETE!!

«La pista inglese» ricostruisce l’uccisione di Mussolini e di Claretta Petacci ad opera di un commando di partigiani agli ordini del SOE (Special Operations Executive) britannico. Churchill non poteva permettere che Mussolini – come volevano gli americani – fosse catturato e sottoposto ad un processo dal quale avrebbe potuto anche uscire assolto. Avrebbe sicuramente rivelato gli accordi segreti intercorsi tra i due leaders e aventi lo scopo di indurre Hitler a cessare la resistenza in Occidente per rivolgersi, tutti assieme (italiani, tedeschi e Alleati), contro l’Armata Rossa che avanzava verso l’Europa.
Analoga fine toccava a Claretta Petacci, l’unica persona al corrente dei più inconfessabili segreti del Duce. Al tempo stesso, la documentazione scritta dei rapporti segreti tra Mussolini e Churchill (il mitico “carteggio”) fu recuperata dal premier inglese per volontà del capo del PCI. La vicenda è raccontata nella postfazione al libro di Luciano Garibaldi, scritta dall’ex segretario di Togliatti, Massimo Caprara.

Il volume in allegato al Giornale dal 2 gennaio 2016

Due mesi fa è morto a Brescia, all’età di 94 anni, Bruno Giovanni Lonati, l’ex comandante partigiano che rivelò di essere stato lui, con due suoi uomini, accompagnato da un ufficiale dei servizi segreti inglesi, il “capitano John” (John Maccaroni), a giustiziare Mussolini, mentre l’inglese sopprimeva la Petacci. Quando Lonati, nel 1994, rivelò il suo segreto pubblicando, con Mursia, il libro «Mussolini e Claretta: la verità», nessuno volle credergli. Neppure lo stesso Luciano Garibaldi, che pure aveva avuto la possibilità di leggere in anteprima il libro-rivelazione di Lonati. Mancavano infatti riscontri al racconto dell’ex comandante partigiano.

Luciano Garibaldi

Ma – come lo stesso Garibaldi ha raccontato, intervistato su Rai Uno l’11 gennaio scorso dalla giornalista Cinzia Tani nel corso della trasmissione “Il caffè di Uno Mattina” – qualche tempo dopo l’uscita del libro-confessione di Lonati, fu lo stesso Garibaldi a trovare importanti prove che rendono sicuramente attendibile la ricostruzione della morte di Mussolini e Claretta: uccisi la mattina del 28 aprile a Bonzanigo dal “commando” italo-britannico e sottoposti alla finta fucilazione pomeridiana dinnanzi al cancello di Villa Belmonte a Giulino di Mezzegra ad opera dei partigiani al comando del “colonnello Valerio”. Il CLN si assunse così il poco onorifico merito di avere assassinato Claretta Petacci in cambio del tesoro di Dongo sottratto alle autorità di Salò.

Il libro di Luciano Garibaldi è stato pubblicato anche in America, dalla Casa editrice Enigma Books di New York, con il titolo: «Mussolini: the secrets of his death».

8 Commenti

  1. Buonasera Dr. Garibaldi,

    sto facendo una ricerca per conto di alcuni parenti di mia moglie, di origine polacca, sul tenente MICHAL MARECKI, nato a Gurno il 01/9/1810. Pare che abbia combattuto con Giuseppe Garibaldi fra il 1860 e il 1863 a Capua, in Sicilia e in Calabria. Dovrebbe anche aver ricevuto una onoreficenza o una medaglia al valore.

    Le sarei molto grato se potesse aiutarmi o consigliarmi fonti documentarie a cui attingere.

    Cordiali saluti

    Fabio Spalvieri

    Cordiali Saluti e grazie infinite

  2. Mi chiamo Giovanna Colombo e sono nipote di Francesco Colombo nato a Milano il 26.07.1899 e morto fucilato a Lenno a fine aprile 1945.
    Ho alcuni documenti nell’archivio di famiglia che vorrei far vedere al dottor Luciano Garibaldi.
    Vi chiedo di voler gentilmente inoltrare queste mie righe al dottor Garibaldi, possibilmente senza renderle pubbliche.
    Ringraziando anticipatamente, porgo distinti saluti.
    Giovanna Adele Vittoria Colombo

  3. —SONO ARRABBIATO AMARAMENTE PERCHE^HO SEMPRE CREDUTO E STUDIATO A SCUOLA LA FALSA TESI PASSATA DEI COMUNISTI DI QUEL TEMPO RIGUARDO L^ASSASSINIO DI BENITO MUSSOLINI E DELLA PETACCI E NON CAPISCO ANCORA COME OGGI LA VERITA^ NON SPADRONEGGIA SULLA MENZOGNA DEI VINCITORI DELLA GUERRA ALL^OMBRA DEL POPOLO ITALIANO TRADITO NEL PASSATO NEL PRESENTE E NEL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI RIGUARDO L^UCCISIONE DI BENITO MUSSOLINI E DELLA PETACCI—GRAZIE DI VERO CUORE LUCIANO GARIBALDI DI AVERMI FATTO LUCE SU UN FATTO IMPORTANTE DA ME ORAMAI CHIUSO!!!

  4. Buonasera,signor Garibaldi.
    Recentemente sto ultimando di leggere il libro di Franzinelli.”l’arma segreta del duce”., che secondo mio parere tratta con molta sufficenza di credibilità il carteggio segreto.,,soffermandosi spesso ed argomentandoli con puntigliosita tutti i tentativi di estorsione e truffa perpetrati da tale De Toma per piazzare i diari .
    Avendo letto quasi tutti i suoi libri sul tema..,non per ultimo la pista inglese.,volevo conoscere un suo pensiero a riguardo.
    Grazie e buon lavoro.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version