.
dal
.
Ma il primo cittadino moglianese, ha subito dopo specificato il motivo della sua dichiarazione: «A Mogliano negli anni scorsi “Bella Ciao” non era mai stata suonata durante le celebrazioni del 25 aprile e l’Anpi non l’aveva mai richiesta e non vedo perché da quest’anno si dovesse fare», spiega Azzolini. «Certo, se l’Anpi me lo richiede in via ufficiale, non sarò contrario a far suonare alla banda questa canzone. Io non ho tolto nulla, a livello istituzionale questo non è un canto da protocollo. Per tradizione si suona sempre “La canzone del Piave”, perché siamo molto legati alla Terza Armata è partita proprio da questo comune, che ne custodisce il ricordo in maniera molto gelosa».
Insomma una polemica che rischia di sgonfiarsi come un soufflé, anche perché lo stesso Azzolini è membro dell’Anpi: «Mi viene da sorridere, perché io stesso sono un tesserato dell’Anpi, quindi mi sembra che sia tutta una polemica montata ad arte per provare a dividere» continua. «Qualcuno aveva voglia di creare la polemica, c’è chi considera “Bella Ciao” una canzone di una sola parte politica, invece è dei partigiani, che non penso possano avere un colore essendosi sacrificati per la nostra patria». Dopo i cartelli delle prostitute e il referendum sulla Legge Merlin, Azzolini torna dunque a conquistare le prime pagine: «Ultimamente quando mi muovo faccio sempre notizia. Ieri ero su un giornale di Monaco per il cartello di prostitute. Non volevo offendere nessuno con questa vicenda del Bella Ciao, le cose le dico, sempre in modo corretto».
___________________________
Inserito su www.storiainrete.com il 21 aprile 2010