di Fausto Biloslavo dal Giornale del 28/11/2013
Dopo 70 anni il solco è ancora profondo, ma a Padova provano a rompere il ghiaccio. «Dopo il 10 febbraio, giorno del ricordo dell’esodo, i partigiani mi hanno invitato da loro nella tana del lupo – racconta Italia Giacca, presidente provinciale dell’Anvgd esule istriana all’età di 6 anni – Ho sentito un intervento storico equilibrato sul fascismo e le nostre tragedie. Il presidente regionale dell’Anpi ha detto rivolto agli esuli: A questo punto sento di dovervi chiedere scusa. Così è nata l’idea dell’incontro pubblico di venerdì».
Da una parte e dall’altra non mancano lettere di protesta. Via Facebook si sono scatenati gli esuli che considerano l’iniziativa «una vergogna». Massimiliano Lacota, presidente dell’Unione degli istriani si chiede «cosa abbiano in comune Anpi e Angvd. Quando i partigiani ammetteranno che l’esodo fu pulizia etnica ne riparleremo». Per Antonio Ballarin, presidente nazionale dell’Anvgd «a Padova, Torino, Perugia ed in Toscana l’Anpi se non autocritica ha fatto una profonda riflessione sulla tragedia degli esuli. È una vittoria morale fare emergere la verità da chi è sempre stato lontanissimo da noi».
Bene la riappacificazione ma non si puo’ confondere gli insultati e i perseguitati con chi allora insultava e faceva il tifo per i persecutori.