Home Stampa italiana 1 70.000 firme per “Dillo in italiano” e si mobilita la Crusca

70.000 firme per “Dillo in italiano” e si mobilita la Crusca

La petizione #dilloinitaliano, lanciata da Annamaria Testa, ha già raggiunto quasi 70 mila firme e l’Accademia della Crusca ha deciso di impegnarsi a lanciare nella prossime settimane un sito internet per scegliere la parola italiana più adatta per ‘sostituire’ quella straniera.

da ANSA del 10 marzo 2015 

“Quando Annamaria Testa è venuta a Firenze per presentarci la petizione, – scrive il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini ai sottoscrittori della petizione – abbiamo insieme immaginato un’iniziativa concreta, che può aprire una nuova prospettiva di partecipazione. Il direttivo si riunisce nei prossimi giorni: se non porrà ostacoli, progetteremo un sito Internet di facile accesso e consultazione, per aiutare tutti a orientarsi tra vecchie e nuove parole straniere entrate nel nostro lessico, per capire quali sono i significati, gli usi, le alternative valide e possibili”.

In questo sito, spiega, potranno anche trovare posto segnalazioni, suggerimenti, commenti e contributi. “Non si tratta di imporre delle scelte, ma di cercare il consenso largo e la partecipazione attiva degli italiani e di tutti coloro che amano la nostra lingua”, osserva il presidente che ripete: “Non vogliamo fare la guerra all’inglese, ma vogliamo rammentare ai parlanti italiani che in molti casi esistono parole italiane utilizzabili, comode e trasparenti. Vogliamo provare a proporle a tutti come possibile alternativa, per promuovere la grande ricchezza lessicale ed espressiva della nostra lingua”. La Crusca punta anche a realizzare un Osservatorio sui neologismi incipienti per fare una verifica internazionale sulla circolazione di anglicismi e neologismi. (ANSA).

1 commento

  1. A tutti i don Abbondio dei tempi nostri è il caso di ricordare le parole, incomprensibili per il povero Renzo, pronunciate dal curato in risposta alla richiesta del giovane di “sapere a che ora le comoda che ci troviamo in chiesa”.
    – Error, conditio, votum, cognatio, crimen,Cultus disparitas, vis, ordo, ligamen, honestas,
    Si sis affinis,… – cominciava don Abbondio, contando sulla punta delle dita.
    – Si piglia gioco di me? – interruppe il giovine. – Che vuol ch’io faccia del suo latinorum?

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