.
dal TG1 online
.
La partitura, quasi completa (manca una parte per il secondo violino), è stata autenticata da Andrew Wooley, musicologo alla Southampton University. Non è chiaro come sia arrivata in Scozia: una teoria è che sia stata acquistata da lord Robert Kerr, un amante del flauto e figlio del terzo marchese di Lothion, durante un grand tour in Europa all’inizio del Settecento. Il testo non è stato scritto di proprio pugno dal violinista del tardo barocco, ma copiato dall’originale nel diciottesimo secolo. Trattandosi però dell’unico esemplare di cui si abbia conoscenza, il ritrovamento è importantissimo. Lo spartito non é completo perché manca una parte per il secondo violino. Gli studiosi britannici sono riusciti a ricostruirlo interamente aiutandosi con un altro concerto per flauto di Vivaldi, custodito a Torino e che è probabilmente una riedizione del “Gran Mogol”. Secondo l’opinione di alcuni ricercatori l’opera non sarebbe stata mai eseguita e la prima è già stata programmata per gennaio alla “Perth Concert Hall” di Edimburgo.
_____________________________
Inserito su www.storiainrete.com il 25 ottobre 2010